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Padova, eccezionale intervento chirurgico: reimpiantata la mano amputata ad un pensionato

È stata sciolta la prognosi del delicatissimo intervento su un uomo di 64 anni, che dopo oltre 50 giorni ha ripreso la vitalità della mano riattaccata, con progressiva mobilizzazione attiva delle dita. L’eccezionale intervento chirurgico è stato effettuato in simultanea da 2 equipes dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Plastica insieme ad un team multidisciplinare con Ortopedici, Anestesisti e personale Infermieristico altamente specializzato dell’Azienda Ospedale/Università di Padova.

Il grave trauma ha coinvolto in un pomeriggio di fine aprile, durante l’emergenza Covid, un uomo di 64 anni, pensionato che vive in Veneto. Stava utilizzando uno spaccalegna, quando accidentalmente si è procurato l’amputazione completa della mano destra a livello distale dell’avambraccio. Soccorso da alcuni conoscenti, il pensionato con estrema lucidità, portando con sé il segmento amputato, la mano, ha raggiunto con mezzi propri il Pronto Soccorso di Mirano, in provincia di Venezia.

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Gli addetti sanitari una volta stabilizzato il sanguinamento dell’uomo e dopo aver avviato le procedure diagnostiche per escludere la positività alla Coronavirus, è stato organizzato il trasferimento immediato presso la Chirurgia Plastica dell’Azienda Ospedaliera di Padova con l’ambulanza del 118.

Durante il trasporto sono stati seguiti alla lettera i protocolli e le linee guida ufficiali della Società italiana di Chirurgia della Mano: le linee prevedono che il pezzo distaccato venga mantenuto a bassa temperatura con ghiaccio in appositi contenitori sterili. Lo stato di ischemia fredda a 4 gradi così ottenuto della mano amputata è in grado di preservare solamente per poche ore l’integrità di tutti i tessuti e richiede quindi un immediato trasferimento del paziente in un Centro Specializzato per tentare il reimpianto entro le 6 ore dal trauma.

L’Ospedale di Padova, debitamente informato dell’arrivo, ha organizzato l’accoglimento del paziente secondo i criteri più idonei a garantire massima efficienza in tempi rapidi. Per l’operazione è stato predisposto un team multidisciplinare che ha visto in prima fila due equipe chirurgiche: una per preparare il pezzo amputato e l’altra per preparare il moncone al reimpianto.

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La squadra di sanitari di Chirurgia Plastica

L’intervento chirurgico ha avuto inizio alle ore 18:30, a tre ore dall’amputazione ed è terminata all’1:20 di notte. La delicata operazione ha visto la partecipazione attiva di 7 chirurghi: 2 chirurghi ortopedici che si sono occupati della sintesi ossea e 5 chirurghi plastici ricostruttivi, 3 anestesisti e 6 infermieri.

Nel dettaglio il reimpianto completo della mano amputata è stata possibile grazie alla sintesi ossea di radio e ulna, alla riconnessione di tutte le strutture tendinee flessorie ed estensorie, nonché alla ricostruzione microchirurgica, grazie all’utilizzo di un microscopio operatorio, dei nervi periferici e delle strutture vascolari arteriose e venose.

I chirurghi: a sx Prof. Cesare Tiengo Primo operatore, a dx Prof. Franco Bassetto Direttore Chirurgia Plastica

L’uomo è stato dimesso in buone condizioni dal reparto di chirurgia plastica dopo 6 giorni di ricovero, ed era in grado di muovere autonomamente le dita della mano reimpiantata. Dopo un periodo di riabilitazione assistita, a 50 giorni dall’intervento, i medici hanno sciolto la prognosi e hanno ipotizzato che l’uomo possa ritornare a compiere, nell’arco di alcuni mesi, le normali attività manuali. Mentre la completa rigenerazione neuromuscolare verrà raggiunta in circa 18 mesi.

L’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Plastica di Padova rappresenta una vera eccellenza italiana nel campo medico: ogni anno vengono eseguiti oltre 8.000 interventi e di questi il 20% riguarda la chirurgia della mano; più di 1.000 interventi sono eseguiti in urgenza per cause traumatiche.

Carlo Saccomando

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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