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Peter Weiermair, addio al direttore della GAM di Bologna

Lutto per la cultura italiana e tedesca: ci ha purtroppo lasciati Peter Weiermair, già direttore della Galleria d’Arte Moderna a Bologna. La data della morte risale al 26 novembre, ma la sua diffusione in tutto il mondo ha richiesto qualche giorno in più.

Nato in Germania, più precisamente in Baviera, nell’aprile 1944, in piena Seconda Guerra Mondiale, Weiermair ebbe studi artistici in Austria, prima ad Innsbruck poi nella capitale Vienna. Nel 1964, a vent’anni, fondò la casa editrice Allerheiligenpresse diventando presidente dell’IKT (International Association of Curators of Contemporary Art).

Diventò fin da giovane età un curatore di mostre d’arte contemporanea a livello internazionale. Ha guidato il Frankfurter Kunstverein a Francoforte sul Meno dal 1980 al 1998 ed il Museo di arte moderna Rupertinum di Salisburgo fino al 2001, prima di essere chiamato in Italia.

Il saluto del Museum der Moderne di Salisburgo

Dopo la notizia della scomparsa il Museum der Moderne di Salisburgo, istituzione che ha preso il posto del Rupertinum, ha deciso di pubblicare un post su Facebook per onorare la memoria di Weiemair: “Era un curatore di fama internazionale ed era considerato un grande esperto di fotografia come forma d’arte. In linea con il pensiero del direttore fondatore Otto Breicha ha spinto il museo a diventare una ‘house of photography’ (ossia a specializzarsi nell’ospitare esposizioni di grafica e fotografie). La sua personalità e i successi realizzati per il museo sono ricordati con enorme affetto“.

Il rapporto di Weiermair con Bologna

Nel 2001, l’allora sindaco del capoluogo dell’Emilia Romagna, Giorgio Guazzaloca, gli diede l’incarico di dirigere la GAM felsinea. Il primo cittadino di Bologna concordò il nome del curatore tedesco insieme a Marina Deserti, in quel periodo assessore comunale alla cultura. Questo compito fu mantenuto fino al 2005.

La nomina di Peter Weiermair rappresentò un momento di notevole svolta intellettuale per la città emiliana. Alla GAM apparirono opere di nomi celebri e discussi come Erwin Wurm, Friedrich Dürrenmatt, la prima mostra, personale, in Italia su Arnulf Rainer da Vienna. Non bisogna dimenticare nemmeno il suo esordio assoluto bolognese, vale a dire un’altra mostra personale dedicata al fotografo britannico John Hilliard.

Il rapporto di Weiermair con il mondo culturale di Bologna, oltre ad essere stato molto intenso e proficuo, ha avuto uno sviluppo anche dopo il termine della sua missione alla GAM, detta anche Mambo.

La sua frequentazione con gli ambienti cittadini può dirsi conclusa soltanto recentemente, a causa delle condizioni di salute che lo hanno tormentato negli ultimi anni. Una nota recita che “tutto lo staff del Mambo lo ricorda con grande stima e affetto”.

Giampaolo Negro

Laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche, giornalista pubblicista dal 2012. Ho collaborato dal 2010 al 2021 con "Sprint e Sport" occupandomi di calcio giovanile e dilettantistico, con particolare attenzione alla scuola calcio. Appassionato di cultura storica, arte, teatro musica e affascinato dalle meraviglie della natura.

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