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Prato, condannata a 6 anni e 6 mesi l’insegnante che ha avuto un figlio dall’alunno minorenne

Il tribunale di Prato nella sentenza di primo grado ha condannato a 6 anni e 6 mesi per violenza sessuale su minore la 32enne che nell’estate 2018 ha avuto un figlio con uno studente minorenne a cui impartiva ripetizioni private di inglese. Condannato anche il marito a 1 anno e 8 mesi per alterazione di stato civile dato che si era attribuito la paternità del neonato.

La sentenza è stata letta dal giudice Daniela Migliorati ed è arrivata al termine del processo che vedeva imputata la donna, pratese, 33 anni, accusata di atti sessuali su minore e violenza sessuale per induzione su minore. I pm Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli avevano chiesto per lei 7 anni di reclusione e due anni per il marito.

I difensori, avvocati Mattia Alfano e Massimo Nistri, avevano chiesto l’assoluzione per entrambi. La tesi dell’accusa era che la relazione sessuale tra i due andasse avanti sin da quando il ragazzo avesse ancora 14 anni, circostanza negata dalla donna. Ora i legali attendono il deposito delle motivazioni della sentenza per poi ricorrere eventualmente in appello.

prato figlio alunno minorenne

Il ragazzino, oggi sedicenne, all’epoca dei fatti contestati, secondo gli inquirenti, non aveva ancora compiuto 14 anni. I pm avevano chiesto due anni per il marito, al quale invece sono state riconosciute le attenuanti considerandolo la “seconda vittima” della moglie dopo il ragazzino.

L’indagine era stata avviata nei primi giorni di marzo 2019, in seguito alla denuncia presentata dai genitori del ragazzo, a cui lo stesso aveva raccontato della relazione con la donna e di essere il padre del neonato che l’insegnante aveva dato alla luce qualche mesi prima. La certezza sulla paternità dell’adolescente è giunta a seguito del test del Dna effettuato su neonato con il consenso della madre.

Secondo le testimonianze raccolte dai conoscenti della donna quelle estrapolate dalle chat presenti sui cellulari dei due, la trentenne, che si era offerta di dare ripetizioni al minore per l’esame di terza media, in più occasioni avrebbe esercitato pressioni e ricatti sul ragazzo minorenne perché non interrompesse la loro relazione.

Carlo Saccomando

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