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Prescrizione, il governo gioca a nascondino e rinvia la partita, unico a ridere è Renzi

ROMA. Tanto tuonò che…non piovve… Le prove di “muso duro” fra Renzi, Zingaretti e Bonafede saranno tutte da riproporsi, l’atteso voto sulla prescrizione è stato infatti rinviato per non turbare i fragilissimi equilibri di governo. E il termine fragilissimi è un eufemismo. Scontro rinviato quindi sulla prescrizione. Slitta anche il voto sul ‘lodo Annibali’. E, almeno per il momento, la mozione di sfiducia al Guardasigilli, minacciata da Matteo Renzi, torna nel cassetto in attesa delle prossime mosse. Ma la tensione tra renziani e Pd resta altissima, con accuse reciproche e parole al vetriolo. Tramontata l’ipotesi di inserire il ‘lodo Conte bis’, frutto dell’accordo siglato da M5s, Pd e Leu, nel decreto Milleproroghe – scelta dettata da problemi tecnici ma, soprattutto, politici, per evitare di portare alle estreme conseguenze la frattura con i renziani – la maggioranza, sempre ‘orfana’ di Italia viva, è ancora più orientata a presentare un ddl ad hoc che recepisca le modifiche alla riforma Bonafede. Lo strappo quindi non c’è: tutto rinviato. Sulla prescrizione il premier Giuseppe Conte e il ministro Alfonso Bonafede frenano e rinunciano a inserire nel decreto Milleproroghe un emendamento su cui porre la fiducia: arriverà un disegno di legge del governo o una proposta parlamentare. Si evita per ora uno scontro con Iv dall’esito del tutto incerto per il governo. Ma non finisce qui. Conte viene descritto molto seccato per le minacce renziane. Irritati si mostrano i Dem che volevano chiudere la partita subito.

Sabato la piazza M5s potrebbe alzare i toni, non solo sulla prescrizione. La tensione con Renzi, che canta vittoria, è altissima. Anche perché Iv fa fibrillare il governo annunciando il voto in commissione con l’opposizione, contro il resto della maggioranza, il “lodo Annibali” per rinviare un anno la riforma Bonafede sulla prescrizione: dopo una giornata di tensioni e un voto sul filo, la votazione slitta di un giorno. Circolano vodi di un passo indietro di Iv ma i renziani per ora lo escludono. Il premier, che alla Camera nel pomeriggio ha un lungo colloquio con Roberto Fico sul governo e i suoi equilibri, andrà avanti con il sostegno di M5s, Pd e Leu per cambiare la prescrizione. La discussione è aperta perché si stanno ancora mettendo a punto, spiegano dalla maggioranza, diversi aspetti del cosiddetto “lodo Conte bis”, che renderebbe definitivo lo stop alla prescrizione solo dopo il secondo grado di giudizio. Giovedì se ne parlerà in Consiglio dei ministri, insieme alla riforma del processo penale (su cui anche Iv dovrebbe votare a favore) per ridurre i tempi dei processi anche con sanzioni ai giudici che sforano, riformare il Csm escludendone i parlamentari e fermare le “porte girevoli” tra politica e magistratura.

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