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Quando l’antirazzismo diventa ridicolo e mette al bando bandiere e film

In una certa America che si spaccia per liberal, l’America dei “buoni” dei “tolleranti” in camicia bianca stile kennedyano si stanno commettendo azioni e censure che si potrebbero attribuire per naturale conseguenza alla Monaco nazista degli anni ’30 o alla Mosca stalinista degli anni ’40. L’unica differenza che le stesse discriminazioni, ottuse ed ipocrite sono commesse in nome della libertà…Una vera bestemmia politica e morale. La Nascar, la potente associazione che organizza corse automobilistiche negli Stati Uniti come la popolare 500 Miglia di Daytona, ha annunciato che vieterà l’esposizione di bandiere confederate a tutti i suoi eventi e nelle sue proprietà. “E’ contrario al nostro impegno di accogliere tutti e di creare un ambiente inclusivo per tutti i nostri fan”, hanno detto i vertici. Non sarà contento Donald Trump, a cui la Nascar nel 2016 diede il suo endorsement. La speaker della Camera Nancy Pelosi ha chiesto la rimozione di tutte le statue dei confederati che si trovano a Capitol Hill, sede del Congresso americano.

E neppure “Via col vento”, icona del cinema mondiale e uno dei film preferiti del presidente Donald Trump, è stato dichiarato razzista e come tale, sullo sfondo delle proteste seguite all’uccisione del nero George Floyd da parte della polizia di Minneapolis, è stato ritirato dalla piattaforma HBO Max. La tormentata storia d’amore di Rossella O’Hara e Rhett Butler, ambientata negli anni della Guerra Civile, “è il prodotto del suo tempo” e “presenta alcuni pregiudizi etnici e razziali che sfortunatamente sono stati comuni nella società americana”, ha spiegato un portavoce del servizio in streaming. Con otto statuette, tra cui quella a Hattie McDaniel, migliore attrice non protagonista e prima afroamericana a vincere un Oscar, la pellicola del 1939 con Vivien Leigh, Clark Gable e Olivia de Havilland è considerata un classico del cinema americano, ma anche uno dei film più controversi di Hollywood: “Guardate ‘Via col vento’, guardate il ‘Viale del Tramonto'”, aveva esortato Trump polemizzando con la vittoria del sudcoreano “Parasite” agli ultimi Academy Awards. C’è da sospettare che fossero accaniti razzisti tutti coloro, che il tutto il mondo guardarono la pellicola emozionandosi e commuovendosi. Tutti razzisti furiosi o tutti coglioni? E quanti usciti dal cinema avranno manifestato sentimenti di odio verso i neri? Stiamo scadendo nel ridicolo e nel grottesco…tutte esteriorità ed ipocrisia della peggiore qualità e dozzinale. Mettere al bando bandiere, monumenti e film invece che antirazzismo riportano alla mente il peggior nazismo ed il peggior comunismo.

Giuseppe Muri

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Giuseppe Muri

Giornalista pubblicista dagli Anni Ottanta, si occupa di cronaca e di costume. Ha lavorato per un lungo periodo nelle redazioni di testate locali piemontesi. Appassionato di storia, ha svolto alcune inchieste legate a fatti importanti che hanno caratterizzato il Novecento italiano.

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