ROMA. Al primo giro di boa sono oltre 850 mila le domande per il reddito di cittadinanza. Secondo il ministero del Lavoro le istanze coinvolgono 2,8 milioni di persone, il 68% della platea potenziale. In 223.000 si sono presentati agli sportelli delle Poste mentre circa 30mila hanno fatto domanda da soli, direttamente online.
Per il vice-premier Luigi Di Maio si tratta di numeri importanti, che dimostrano come il reddito vada incontro a una necessità reale dei cittadini. Ora per queste famiglie, secondo il vicepremier, “si avvia un percorso di dignità sociale e di costruzione di un percorso di politica attiva per il lavoro”. Non è detto però che tutti i richiedenti potranno effettivamente passare all’incasso da metà aprile, quando l’Inps ha assicurato che sarà in grado di trasferire alle Poste le prime indicazioni per caricare e distribuire le card per il reddito. Infatti, l’istituto di previdenza, insieme ai Comuni, dovrà verificare il possesso di tutti i requisiti. I sindaci, in particolare, dovranno controllare la veridicità delle dichiarazioni sulla residenza, che per i cittadini stranieri deve essere di almeno 10 anni di cui gli ultimi due consecutivi.
La finestra per presentare le nuove domande si riaprirà il 6 aprile, quando l’Inps avrà finito di erogare le pensioni. E l’istituto guidato da Pasquale Tridico dovrà anche aggiornare i moduli con le novità introdotte nel passaggio del decretone in parlamento. La legge di conversione, in vigore dal 30 marzo, contiene infatti diverse novità sul fronte del reddito: dalla stretta sugli stranieri a quella sui falsi divorzi o i falsi single, fino alle maglie più larghe per ottenere il beneficio per i nuclei con persone disabili.
I Caf a marzo hanno ricevuto 500 mila domande e fissato 100 mila appuntamenti. Al Nord (Torino, Milano e Venezia) la suddivisione di genere è pari (50%), i giovani sono il 5%, le persone fino ai 67 anni il 77% e gli ultra 67enni il 18%. Il dato degli stranieri, rispetto alla media nazionale, sale al 12%, mentre l’88% è rappresentato da cittadini italiani e comunitari. Al Centro (Livorno, Grosseto e Roma) prevalgono le donne (il 58%). I giovani sono il 4% (il dato più basso del panel) mentre gli over 67 sono il 23%, il dato più alto della rilevazione così come quello degli stranieri: il 18%, il doppio della media. Al Sud (Napoli, Bari, Cosenza e Palermo) si registra il numero più elevato di giovani, l’11%, mentre viene confermato il dato più basso del panel sulle richieste inoltrate dagli stranieri: sono soltanto il 3%.