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Referendum, Di Maio: “Sarà sì senza esitazioni”. Zingaretti: “Vedremo”

ROMA. Con il referendum alle porte i dirigenti di 5 stelle e pd scendono in campo. I 5 stelle con la voglia di dimostrare al pd, fratello maggiore politicamente e forza trainante dell’esecutivo, di saper ancora attrarre e convincere elettoralmente il popolo pentastellato ultimamente spiazzato e confuso dai propri dirigenti. Ed è Luigi Di Maio il primo affondo: ‘Prima il Sì al Referendum poi la legge elettorale’. 

“Non dobbiamo temere il Sì. Anche il nostro Movimento perderà parlamentari, ma saremo ripagati di questo atteggiamento. Nel futuro i giovani scopriranno che si lavorerà con più qualità. Con questi numeri ognuno aggiunge la sua norma, ognuno aggiunge il suo emendamento, ognuno aggiunge la sua ‘marchetta’ e così si arriva a leggi incomprensibili. Poi metteremo mano alla legge elettorale e ai regolamenti parlamentari come detto. Il nostro è un disegno complessivo”. “Abbiamo un numero elevato di parlamentari per un principio nobile. Uscivamo dal fascismo ed i nostri padri costituenti mancando una solidità delle istituzioni a livello territoriale pensarono che la presenza di un alto numero di parlamentari rappresentasse meglio tutti i cittadini. Ma da allora ad oggi sono nate: le regioni, le province, i comuni, i consigli di quartiere, le città metropolitane e le comunità montane che arrivano al mare. Credo che abbiamo abbastanza rappresentanti e quindi possiamo tagliare qualche parlamentare”. “Il nostro slogan per il referendum è ‘Ora o mai Più’ perché votando per il Sì tagliamo 345 parlamentari. Altrimenti rimane tutto com’è”. Lo ha ribadito il ministro degli Esteri Luigi Di Maio parlando a Pozzuoli, nel corso del suo tour di due giorni in Campania. Domattina intanto  si riunirà la segreteria del Pd che convocherà la direzione che si dovrà esprimere sulla posizione da tenere nei confronti del referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari. Lo ha confermato il segretario del Pd Nicola Zingaretti che alla Festa dell’Unità di Modena è intervenuto anche sulla legge elettorale. E nel pd il segretario mena un po il can per l’aia come dire “Fate un po come vi pare, tant’è vago e privo di indicazioni di peso l’intervento da cui partirà la riflessione. “Ho grandissimo rispetto per le preoccupazioni per il referendum senza riforme e sto facendo di tutto per andare incontro a queste preoccupazioni. E’ un tema della maggioranza e del governo Conte, rinnovo l’appello a rispettare gli accordi e fare, senza furbizie e trucchi, i passi necessari per garantire che siamo quella parte che vuole cambiare l’Italia. Se le cose non vanno bisogna lavorare per farle andare bene”. 

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