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Regione Sicilia: approvato il d.lgs per risanare il disavanzo

ROMA. È terminato ieri sera, 23 dicembre, poco dopo le ore 21, il Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi, che, su proposta del presidente Giuseppe Conte e del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia, ha approvato un decreto legislativo recante norme di attuazione dello statuto speciale della Regione Siciliana in materia di armonizzazione dei sistemi contabili, dei conti giudiziali, e dei controlli. Come ha spiegato il sottosegretario al ministero dell’Economia Alessio Villarosa: «Le soluzioni normative individuate saranno utili alla Regione Sicilia per ripianare il disavanzo di amministrazione, e le quote di disavanzo non recuperate, in un periodo di dieci anni. Non ritengo sia un ragionamento di buon senso quello di pensare che tutti i problemi strutturali della Regione Siciliana, quali la responsabilità nella gestione dei bilanci regionali, debbano alla fine ricadere sui lavoratori e sugli enti locali, che ne pagherebbero le conseguenze. Non oso neanche immaginare senza questa norma quali conseguenze disastrose potrebbero verificarsi in futuro anche sul bilancio dello Stato Italiano. Sono veramente soddisfatto dell’obiettivo raggiunto per per la Sicilia e per l’Italia».

palazzo chigi
Palazzo Chigi

Il decreto disciplina le modalità di applicazione di specifiche disposizioni contenute nel decreto legislativo 23 giugno 2011, n.118, in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni e istituisce il Collegio dei revisori dei conti, quale organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione della Regione Siciliana. In particolare, il testo introduce misure per il ripiano del disavanzo derivante dagli effetti del riaccertamento straordinario, stabilendo che in sede di prima applicazione, ferma restando la competenza statale esclusiva in materia di armonizzazione dei bilanci, il disavanzo e le quote di disavanzo non recuperate relative al rendiconto 2018 potranno essere ripianate, in deroga all’articolo 42, comma 12, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n.118, ed in via straordinaria, entro il limite massimo di dieci esercizi. Il termine più lungo di ripiano, rispetto a quello ordinario, è funzionalmente collegato ad un accordo Stato-Regione contenente specifici impegni di riequilibrio strutturale dalla parte corrente del bilancio, in particolare attraverso la riduzione della spesa corrente. È altresì previsto che il beneficio del maggior tempo di risanamento perda efficacia laddove l’accordo di cui sopra non sia definito entro 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto attuativo. Lo schema non comporta nuovi o maggiori oneri, neppure in termini di minori entrate, a carico del bilancio dello Stato. Sul bilancio della Regione, il ripiano del disavanzo è sostenibile finanziariamente in quanto trova copertura nella parte corrente del bilancio attraverso la riduzione delle spese correnti o l’incremento delle risorse della medesima parte corrente, secondo la programmazione finanziaria annuale e pluriennale. Il ripiano risulta sostenibile anche tenendo conto del recupero delle altre quote di disavanzo già imputate alla gestione corrente.

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