“Non c’è nessun picco nella curva dell’epidemia“. Queste le affermazioni di Giovanni Rezza, dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), che nel corso nella conferenza stampa organizzata dall’Istituto ha sottolineato come si sia trattato “di un picco artificioso” generato dal lockdown in corso.
L’epidemiologo ha spiegato quali saranno i passi fondamentali da effettuare nella fase 2 “sarà importante rafforzare soprattutto il controllo del territorio con l’identificazione rapida dei focolai, test, rintraccio e isolamento dei contatti e azioni di contenimento ed eventuale creazione di zone rosse.” Zone rosse che secondo l’esperto “torneranno ad essere una delle misure importanti quando non ci sarà più il lockdown del Paese“.
Mentre per quanto riguarda le caratteristiche del Covid-19, Rezza lo descrive come un virus nuovo che si comporta diversamente dal Coronavirus della Sars del 2003: ” Il nuovo Coronavirus tende a essere contagioso prima che compaiano i sintomi e poi la contagiosità tende a decrescere“
Intanto oggi l’Istat ha diffuso un’aggiornamento dei dati relativi ad una selezione di 1.689 Comuni, lista che viene ampliata settimanalmente, considerati dallo stesso Istituto come “anticipatori parziali” e che “in alcun modo possono essere considerati un campione rappresentativo della intera popolazione italiana.”
Dai dati si evince un “aumento dei morti pari o superiore al 20 per cento nel periodo 1 marzo- 4 aprile 2020 rispetto al dato medio dello stesso periodo degli anni 2015-2019“. Il maggiore incremento dei decessi riguarda gli uomini e le persone maggiori di 74 anni di età. Le differenze tra i generi sono particolarmente accentuate nei più anziani residenti al Nord, per gli uomini infatti si osserva un incremento dei decessi del 158% a fronte del 105% per le donne, nella classe di età 75 e più.
Carlo Saccomando