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Riccardo Bossi cena al ristorante e se ne va senza pagare

FIRENZE. Ancora guai per Riccardo Bossi, il figlio maggiore del fondatore della Lega Umberto. Il giovane rampollo è stato denunciato da un ristoratore fiorentino per aver consumato una cena nel locale ed essersi dileguato senza pagare. Sabato scorso Riccardo, 40 anni, ha telefonato all’Antico Beccaria per prenotare un tavolo per due. In serata quindi si è presentato accompagnato da una donna e dopo aver mangiato e bevuto, guardandosi anche la partita di calcio sullo schermo allestito dal locale, si è allontanato dicendo di dover effettuare un prelievo al bancomat. Al locale però da quel momento non lo hanno più visto.

Il proprietario del locale, che si era appuntato il numero di cellulare dal quale era arrivata la prenotazione, e senza aver riconosciuto il figlio di Bossi, ha avvisato la polizia, che è riuscita a rintracciare il giovane in un residence a poca distanza dal ristorante. Bossi junior è stato identificato e messo al corrente del rischio di una denuncia che, puntuale, è arrivata qualche giorno dopo, accompagnata dall’accusa di insolvenza fraudolenta.

Tre anni fa, il tribunale di Milano l’aveva condannato a un anno e otto mesi di carcere per appropriazione indebita aggravata: aveva prelevato 158 mila euro dalle casse del Carroccio per spese personali. Su di lui pendevano già alcune denunce di commercianti per truffa, una risalente al dicembre dello scorso anno, quando in una gioielleria di Busto Arsizio aveva acquistato gioielli e orologi preziosi mai pagati.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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