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Rottura tra M5S e Lega, voci di elezioni il 13 ottobre

ROMA. Tensione alle stelle nella maggioranza dopo lo stop alla mozione dei cinquestelle contro la Tav. A Palazzo Chigi si è tenuto un colloquio tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini, mentre nella serata di ieri il leader leghista ha tenuto il comizio a Sabaudia, ribadendo che così non si può andare avanti.

E’ possibile, dunque, una crisi di governo imminente. Nella Lega più fonti parlamentari e di governo confermano che dopo quanto è accaduto ieri in aula al Senato Matteo Salvini è pronto a staccare la spina e far cadere il governo Conte. Il voto contrario sulla Tav Torino-Lione da parte dei senatori M5S sarebbe soltanto la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Alla base della decisione del segretario del Carroccio ci sarebbero i “tanti no” da parte dei 5 Stelle: sull’autonomia regionale, sulla riforma della giustizia, sulla riduzione delle tasse e sulle grandi opere in generale a parte la Tav.

Nella Lega si ragiona già sulla data delle prossime elezioni politiche e sul calendario è stato cerchiata con il rosso domenica 13 ottobre. Ovviamente dipenderà dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella sciogliere o meno le Camera, come si auspicano peraltro tutte le forze di opposizione: dal Pd a Forza Italia. Berlusconi in merito ha dichiarato: “Questo Parlamento non è in condizioni di esprimere maggioranze diverse che siano anche rispettose dell’esito di tutte le prove elettorali intermedie, che hanno consegnato la vittoria al centrodestra. Il compito di decidere se e come far proseguire la legislatura spetta al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel quale riponiamo assoluta fiducia. Forza Italia ritiene che la soluzione migliore per il Paese siano nuove elezioni“.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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