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Salone del Libro di Torino: fuori l’editore Altaforte

TORINO. L’editrice Altaforte fuori dal Salone del Libro di Torino. La decisione è arrivata alla vigilia dell’inaugurazione della kermesse torinese e dopo una lunga giornata di trattative, in cui Comune e Regione avevano chiesto fermamente la rescissione del contratto da parte degli organizzatori. Decisiva è risultata la posizione di Halina Birenbaum, scrittrice, traduttrice e poetessa di 90 anni sopravvissuta ad Auschwitz. Sulla presenza della casa editrice vicina a CasaPound l’autrice polacca che oggi vive in Israele non ha avuto dubbi fin dall’inizio: “O noi, o loro”. Sarà dunque lei ad aprire stamane il Salone ospitato al Lingotto, tenendo una lezione agli studenti. Nel frattempo, il direttore del Salone Nicola Lagioia ha chiamato gli autori che avevano annullato la loro partecipazione invitandoli a “preparare le valigie e venire a Torino”; uno di loro, il fumettista Zerocalcare, ha già confermato la sua presenza su Twitter.

L’editore Francesco Polacchi

“E’ necessario tutelare il Salone del Libro, la sua immagine, la sua impronta democratica e il sereno svolgimento di una manifestazione seguita da molte decine di migliaia di persone”, affermano in una nota Regione e Comune. Pronta la risposta di Francesco Polacchi editore di Altaforte ed esponente di CasaPound: “E’ una richiesta assurda, abbiamo pagato lo stand e siamo giustamente al Salone del Libro. Se dovessero rescindere il contratto, faremo causa. E, ovviamente, la vinceremo. Non so perché è stata fatta questa richiesta. Non siamo né razzisti né antisemiti e vogliamo confrontarci con gli altri”.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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