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Il video di Salvini a Pontida: “Questa è l’Italia che vincerà. Mai col Pd”

PONTIDA. Fin dalla prima mattina i militanti del Carroccio hanno cominciato ad affluire sul prato, dove gli organizzatori hanno portato 70 mila presenze. In prima fila due bandiere dell’Italia. Sul fondale del palco lo slogan “La forza di essere liberi”, sovrastata da una striscia tricolore. I militanti hanno contestato e insultato il giornalista Gad Lerner. Un giornalista videomaker collaboratore di Repubblica è stato aggredito un mattinata da un militante della Lega sotto il palco di Pontida. Dopo diverse minacce verbali, l’uomo gli ha rotto il microfono della telecamera rendendola inutilizzabile.

Sugli insulti al presidente della Repubblica da parte di alcuni militanti, il leader Matteo Salvini  ha cercato di gettare acqua sul fuoco: “Bisogna portare rispetto. Sicuramente sono state fatte scelte che non corrispondono alla volontà popolare. Io però non uso l’insulto e propongo agli italiani un cambiamento”.

“Vengo qui da 26 anni e una giornata così non l’ho mai vista con colonne enormi di auto e di pullman – ha esordito il leader della Lega -. Qualcuno immaginava una giornata triste, invece sarà una Pontida mai vista. Vogliamo un governo del popolo contro un governo del palazzo”.

Matteo Salvini ha poi annunciato battaglia sul decreto sicurezza e sul maggioritario. “Questa è l’Italia che non chiede l’elemosina ma che chiede lavoro e dignità per i suoi figli – ha detto –. Sfideremo i traditori chiusi nel palazzo”. Ma non sono mancati gli attacchi diretti al presidente del Consiglio che “ha svenduto il suo Paese, mentre la Merkel difende il suo popolo”. E sempre a proposito di Conte: “E’ stato capace di andare nelle zone terremotate senza incontrare i terremotati. Che profonda vergogna. Sicuramente gli avrebbero chiesto del nulla che il signor Conte ha fatto per un anno”.

Quindi ha ribadito che la Lega non sarà mai col Pd. Ed ha omaggiato Bossi e Maroni “che non si sono mai arresi: la forza della Lega è la compattezza. Se si perde qualche falso amico meglio così, vuol dire che era un poltronaro. Vi aspetto a Roma il 19 ottobre prossimo. Sarà la grande festa dell’orgoglio nazionale”, ha concluso il leader della Lega ricordando la manifestazione indetta nella Capitale nelle prossime settimane.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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