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Salvini: “L’aumento dell’iva? È un alibi per non lasciare le poltrone!”

È il giorno delle tanto attese comunicazioni da parte del premier Giuseppe Conte al Senato, che avranno inizio alle ore 15, anticipate dalle 14:30 dalla conferenza dei capigruppo. Il futuro del governo è appeso ad un filo, legato sopratutto alle decisioni di Conte che potrebbe annunciare in anticipo le sue dimissioni già in Aula oppure potrebbe recarsi al Quirinale dal Capo dello Stato e presentare le proprie dimissioni senza la richiesta di essere sfiduciato in Aula.

Ogni giorno di più prende sempre più corpo un possibile accordo tra M5s e Pd, anche se nella giornata di ieri il vicepremier Luigi Di Maio ha smentito la possibilità di un nuovo esecutivo che possa accogliere al suo interno figure come Renzi, Lotti e Boschi. Per il capo politico pentastellato questa ipotesi artificiosamente messa in circolo dalla Lega e definita una “bufala”.

Stamane proprio il leader leghista e vicepremier Matteo Salvini ha rilasciato un’intervista a Radio 24 nel quale ha fatto il punto sulla situazione prima della giornata decisiva odierna e di quali sono le intenzioni del partito da lui guidato: “Cosa faremo oggi? Ascolteremo, prima di tutto. Vedremo, dopo questi 10 giorni, che voglia di andare avanti ci sarà. Vedremo se qualcuno ha fatto accordi, se qualcuno vuole governare e vuole fare. L’alternativa? Il voto“.

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Giuseppe Conte (Facebook)

Salvini ribadisce come un governo formato da Pd e 5Stelle non rappresenterebbe il voto espresso dagli italiani alle urne ed evidenzia come l’ipotesi dell’aumento dell’iva rappresenti “un alibi per non lasciare le poltrone“. Secondo il ministro dell’Interno l’aumento scatterebbe dal 1 gennaionel caso in cui non si riuscisse a fare la manovra economica, mentre se si tornasse al voto in autunno di manovre se ne potrebbero fare addirittura due: “Noi della Lega abbiamo ben chiara in testa manovra economica da 50 miliardi. Prima di tutto? Abbassare le tasse. Rilanciare l’economia, energie, investimenti! Altrimenti cosa stiamo al governo a fare?

Altro tema importante che ha voluto sottolineare è quello dell’intransigenza in merito agli sbarchi dei clandestini: “L’Italia non è più il campo profughi d’Europa. Penso che gli italiani abbiano apprezzato la mia gestione della sicurezza. Anche in queste ore con il caso della nave spagnola con i finti malati e i finti minori che si sta preparando per partire per Spagna.

Infine ha concluso con un paio di stoccate agli ex alleati di governo, in primis sul reddito di cittadinanza del quale dice “un conto è se crea lavoro, un conto è se lo toglie.” , a differenza del provvedimento quota 100 del quale “è provato che stia restituendo dignità a tanti“. In seconda battuta ha definito senza senso un governo ‘contro’ Salvini con tutti dentro, perchè “un governo deve essere forte, per poter fare“. Inoltre ha annunciato che questo pomeriggio interverrà in Aula al Senato.

Carlo Saccomando

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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