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Sea Watch: il parere di Mattarella e le dichiarazioni di Salvini

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella da Vienna fa sapere che ha fiducia nella Magistratura, la sola che si deve occupare del caso Sea Watch: «La nostra Magistratura è di assoluta indipendenza», ha affermato, constatando che serve un abbassamento generale dei torni per affrontare con serenità e concretezza la questione migranti. Da Parigi gli attacchi all’Italia non mancano. L’Italia “non è un Paese indegno”, ma il comportamento del vicepremier e ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini, sulla questione dei migranti “non è accettabile”. Queste sono state le parole della portavoce del governo francese, Sibeth Ndiyaye, intervistata questa mattina da Bfm-Tv sul caso, la quale ha dichiarato che il Bel Paese non è stato “all’altezza” sull’accoglienza dei migranti.

mattarella, Sea Watch

A seguito dell’interrogatorio a Carola Rackete, la Procura, secondo cui Rackete non ha agito in stato di necessità, ha chiesto il divieto di dimora nella provincia di Agrigento della capitana, la quale ha detto che non voleva colpire nessuno. Il padre della ragazza spera in un intervento del governo tedesco nella vicenda: «Penso che la pressione internazionale sul governo italiano farà la differenza», ha spiegato Ekkehart Rackete all’agenzia Dpa. L’uomo considera l’Italia “uno Stato di diritto”, e pare non essere preoccupato per la figlia. «Dalla giustizia mi aspetto pene severe per chi ha attentato alla vita di militari italiani, e ha ignorato ripetutamente le nostre leggi. Dagli altri Paesi europei, Germania e Francia in primis, mi aspetto silenzio e rispetto. In ogni caso, siamo comunque pronti ad espellere la ricca fuorilegge tedesca». In questo modo ha parlato il ministro dell’Interno Matteo Salvini, pochi minuti dopo la fine dell’interrogatorio di Carola Rackete, da parte dei giudici di Agrigento.

salvini, Sea Watch

La portavoce della Sea Watch Giorgia Linardi ha ricordato le persone che sul molo offendevano la comandante, l’equipaggio, e i migranti con parole violente, e che era stato richiesto il mantenimento della sicurezza nell’area. «Carola si è sacrificata per portare a terra i migranti. L’unica cosa che le importasse, anche se ha avuto paura, è che fossero scese le quattordici persone dalla barca, che da quaranta giorni si trovava in mare. È nostro interesse collaborare alle indagini, ma il diniego d’ingresso doveva essere motivato. La capitana è stata ignorata per giorni, riguardo le condizioni a bordo della nave, da diverse autorità di diversi Paesi».

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