Stamane con l’arrivo della delegazione di Fratelli d’Italia ha preso il via il secondo giorno di consultazioni al Quirinale, al cospetto del Presidente della Repubblica. Sergio Mattarella sta ascoltando i partiti per capire quali siano le loro intenzioni, con atteggiamento definito dal Colle “notarile“. Questa sera si potrà avere un quadro più chiaro delle reali intenzioni dei partiti e capire se la maggioranza dei parlamentari sia a favore del voto anticipato o propenda verso la soluzione di dar vita ad un nuovo esecutivo.
Di sicuro ha le idee chiare Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, secondo cui l’unico scenario possibile rimane il ritorno alle urne: “Le elezioni sono oggi l’unico esito possibile, rispettoso dell’Italia, dei suoi interessi, del suo popolo e della Costituzione. Se Mattarella scegliesse di valutare l’ipotesi di un mandato, bisognerebbe ripartire dalle elezioni 2018, affidando mandato a esponente di centrodestra. Altre soluzioni non ci sono e se intraprese sarebbero una ferita per la democrazia“.
Di tutt’altro avviso la delegazione del Pd, capitanata da Nicola Zingaretti, insieme a Paolo Gentiloni, presidente del partito, la vice presidente del Pd, Paola De Micheli, e dai due capigruppo, Graziano Delrio e Andrea Marcucci. “Abbiamo manifestato al presidente della Repubblica la disponibilità a verificare la formazione diversa maggioranza e l’avvio di una fase politica nuova e un governo nel segno della discontinuità politica e programmatica” ha detto il segretario Dem al termine dell’incontro con Mattarella. “Non un governo a qualsiasi costo: serve un governo di svolta, alternativo alle destre, con un programma nuovo, solido, una ampia base parlamentare e ridia una speranza agli italiani. Se non dovessero esistere queste condizioni, tutte da verificare, lo sbocco naturale della crisi sono nuove elezioni anticipate alle quali il Pd è pronto“.
Zingaretti ha infine sottolineato che il Pd ritiene “utile” provare a costituire un “governo di svolta” per il quale “abbiamo indicato i primi non negoziabili principi”: primo tra tutti la riconferma della “vocazione europeista” dell’Italia.
Successivamente è stata la volta della delegazione di Forza Italia guidata dall’inossidabile Silvio Berlusconi. Insieme all’ex premier, Antonio Tajani e le due capigruppo, Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini. C’è da evidenziare che a differenza delle delegazioni di Fdi e Pd, quella di Forza Italia ha fatto il suo ingresso nel palazzo del Quirinale in macchina e non a piedi.
Berlusconi: “Abbiamo manifestato al Capo dello Stato la nostra preoccupazione per questa crisi di governo, aperta in un momento delicato per la nostra nazione“. Queste le dichiarazioni di Silvio Berlusconi al termine delle consultazioni, che poi ha aggiunto “C’è bisogno di esecutivo autorevole che scongiuri qualsiasi ipotesi avventurosa di uscita all’euro. Noi di Forza Italia che siamo in Italia in assoluto i garanti della tradizione liberale democratica e cristiana e garantista proponiamo il modello di centrodestra che governa oggi in moltissimi comuni“. Infine ha espresso la sua posizione: “Costituire in Parlamento una maggioranza di centrodestra che corrisponda al sentire degli italiani. Qualora non fosse possibile, la strada maestra è una sola: elezioni anticipate. Questo è il suggerimento formulato al capo stato in cui Forza Italia ripone massima fiducia per le scelte che riterrà di fare“.
Le consultazioni riprenderanno questo pomeriggio alle 16 con la delegazione della Lega e infine alle 17 sarà la volta del Movimento Cinque Stelle.
Carlo Saccomando