• ATTUALITA'

Silvia Romano, Mentana attacca gli haters: “Coi soldi del riscatto potevate istruirvi”

Il direttore del Tg La7, Enrico Mentana, nel corso dell’edizione serale del suo telegiornale non si trattiene e attacca apertamente tutte quelle persone che sul web stanno insultando e minacciando apertamente Silvia Romano, la cooperante italiana rapita 18 mesi fa in Kenya, da domenica rientrata in Italia.

Secondo Mentana la liberazione della giovane milanese si è lasciata dietro uno strascico di polemiche “crescenti, brutte e cattive“, tali da minare il suo ruolo di donna e sopratutto la sua libertà di scelta. Difatti gran parte degli attacchi sono riferiti alla scelta di essere partita in missione umanitaria per l’Africa, ma sopratutto quella sulla scelta di abbracciare una nuova fede religiosa.

Diciamocelo francamente: queste polemiche non sono sconcertanti, ma terribili, deplorevoli. Sono da condannare assolutamente. La libertà è la libertà. Quando si gioisce perché una donna, una nostra connazionale, che torna in liberà, bisogna dare anche a lei la libertà. Non si può eccepire.”

L’editore e fondatore di Open affronta poi il tema del riscatto, agmoneto tra i più dibattuti in merito a questa vicenda : “Qualcuno addirittura è arrivato a dire che coi soldi del riscatto avremmo quante cose avremmo potuto. Sì, potevate fare qualcosa: istruirvi, perché queste sono cose da ignoranti“. Ignoranti della democrazia e della convivenza, ha precisato Mentana.

mentana silvia romano
Silvia Romano, dietro di lei la madre

Inoltre il direttore del Tg La7 dai social cerca di mettere la parola fine nei confronti della polemica scaturita ieri dopo un post pubblicato su Facebook, nel quale affermava l’insensatezza di paragonare la conversione religiosa della Romano all’ipotesi che un ebreo potesse diventare nazista: “A tutti quelli che in queste ore fanno orrendi e insensati paragoni con chi tornò da Auschwitz (come quel consigliere regionale leghista che ha scritto “avete sentito di qualche ebreo che liberato da un campo di concentramento si sia convertito al nazismo e sia tornato a casa in divisa delle SS?”) voglio solo sommessamente ricordare che il campo di Auschwitz sorgeva nella cattolicissima Polonia, e che lo stesso Hitler era cattolico battezzato e cresimato. Provate a riformulare il paragone ora…

Parole che avevano scatenato fiumi di polemiche e l’immediata replica dell’ Ambasciata della Repubblica di Polonia in Italia, la quale aveva sottolineato come fosse doveroso “stare estremamente prudenti ed evitare generalizzazioni ingiustificate” di fronte a temi di tale complessità, perché si finirebbe per impedire “un dibattito onesto“.

L’Ambasciata ha specificato che la Polonia durante la Seconda guerra mondiale non è stata occupata dai nazisti in quanto cattolicissima e che il più grande campo di concentramento sia stato costruito ad Auschiwtz per questo motivo: sarebbe una deduzione da considerarsi “profondamente sbagliata, ingiusta e ingiustificata“. Mentre la ragione reale sarebbe stata da trovare nel fatto che “ in Polonia che viveva il maggior numero di ebrei in Europa e che la posizione era facilmente raggiungibile da trasporti da tutti i territori occupati dai nazisti“.

https://www.facebook.com/enricomentanaLa7/posts/10157689648342545

Affermazioni che non hanno lasciato l’ex direttore del Tg5 indifferente e alle quali ha replicato un altro post su Facebook: “Alcuni troll hanno provato a gettarmi fango (la materia di cui son fatti) per il post su Auschwitz, aizzando pure l’incolpevole ambasciata polacca. Fanno solo pena e ribrezzo, ma del resto lo facevano già prima. Come è successo a altri troll di diversa tribù poche settimane fa, la loro “sollevazione”serve soltanto a rendere visibile la struttura dei gruppi organizzati e affliliati sul web, materiali per lo studio delle ‘echo chambers’ e delle reti di propaganda social.

Mentana ha infine ribadito di non aver cambiato idea rispetto alla vicenda, nonostante il polverone mediatico sollevato: “Ribadisco ovviamente quel che ho scritto, e che del resto è stato da subito ben chiaro a tutti i lettori italiani non malintenzionati. Quelli che si indignano quando leggono frasi come “Avete mai sentito di qualche ebreo che liberato da un campo di concentramento si sia convertito al nazismo e sia tornato a casa in divisa delle SS?” nel giorno del ritorno di Silvia Romano“.

Carlo Saccomando

Tags

Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

Articoli correlati