Questa mattina i carabinieri del Ros hanno perquisito la sede della onlus “Africa Milele“, a Fano, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Roma sul sequestro di Silvia Romano. L’obiettivo principale dell’operazione era quello di verificare le condizioni di sicurezza in cui si trovava la cooperante al momento del rapimento.
I militari hanno acquisito numerosi documenti relativi alle attività dell’associazione e materiale informatico, copiando i dati di alcuni hard disk e il contenuto dei telefoni. Non è un mistero che la famiglia della giovane cooperante milanese avesse già da tempo rotto ogni legame con l’associazione in quanto accusata di aver inviato senza alcuna accortezza, o meglio “allo sbaraglio”, la ragazza in un territorio altamente pericoloso.
La responsabile della onlus, Lilian Sora, si era difesa da ogni possibile accusa affermando che Silvia non sia stata mandata da sola a Chakama: “Era partita con due volontari e ad aspettarli c’era il mio compagno con un altro addetto alla sicurezza, entrambi Masai“. Anche se la stessa Sora aveva rivelato di sospettare che alcuni componenti del commando avessero dormito vicino alla casa dell’associazione a Chakama, in Kenya, nei giorni antecedenti al rapimento. Alla Procura l’arduo compito di appurare come si siano realmente svolti i fatti.
Carlo Saccomando