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Due vittime in Valle d’Aosta: uno era promessa di biathlon

La seconda vittima è un ventiquattrenne snowboarder, che ha perso la vita in un fuoripista sopra Courmayeur

AOSTA. Il diciottenne altoatesino Hannes Breitenberger, originario della Val d’Ultimo e che più volte si era messo in luce nelle gare giovanili di biathlon, è morto sulle nevi della Valle d’Aosta. Nella giornata odierna, in cui Lisa Vittozzi ha ottenuto la sua prima vittoria in Coppa del Mondo, a Oberhof, le biathlete azzurre hanno gareggiato con il lutto al braccio. Rimangono da appurare la cause dell’incidente, che in un primo momento si era collegato ad un altra tragedia, quella di Julian Impagliazzo, di 24 anni, avvenuto nella zona di Plan de la Gabba. Il giovane originario di Cesena e residente a Scandicci (Fi) è precipitato per oltre un centinaio di metri da un salto di roccia in uno dei canali del Plan de la Gabba, una zona del comprensorio sciistico del Monte Bianco in cui non è consentito l’accesso degli sciatori. Con Impagliazzo c’era un amico che si è salvato, fermandosi contro gli alberi. Assieme a lui c’era un altro snowboarder che è rimasto illeso e ha dato l’allarme. Sul posto sono intervenuti il soccorso alpino valdostano e la guardia di finanza.

Il diciottenne altoatesino Hannes Breitenberger

Un testimone ha raccontato ai soccorritori alcuni dettagli sull’accaduto: lo sciatore sarebbe precipitato per oltre 100 metri. “E’ sceso giù, si è tolto la tavola e poi non l’ho più visto», ha raccontato al Soccorso alpino della Guardia di finanza di Entrèves. Poco dopo, verosimilmente, il giovane è precipitato da un salto di roccia mentre procedeva a piedi.

Dieci giorni fa l’incidente sulle piste di Sauze d’Oulx, dove è morta Camilla, 9 anni, che con gli sci è andata a schiantarsi contro una barriera frangivento. Qualche giorno dopo il dramma di Emily, 8 anni, al Corno del Renon. La bambina è caduta con la madre in slittino su una pista nera del Trentino. 

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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