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Sofagate, Von der Leyen avverte Michel: “Non capiti mai più”, ma serve ora?

Si è tenuto martedì a Bruxelles il primo confronto, comunque già in agenda, fra Ursula Von der Leyen,  Presidente della Commissione, e Charles Michel, presidente del Consiglio Ue, a una settimana dallo sgarbo di Ankara, avvenuto con Recep Erdogan, ormai noto come sofagate.

Le visite vengono programmate, dunque l’errore sta in chi doveva concordare ogni dettaglio con la controparte Turca come protocollo ha maggior peso il presidente del Consiglio Ue, dice Valentino Valentini, Deputato FI, intervistato da Radio Radicale tramite Lanfranco Palazzolo, si è creato dunque uno spiacevole incidente diplomatico, che poteva al più essere evitato da chi ha programmato il tutto.

Ma ci pare che comunque Erdogan si sia comportato in maniera ben differente rispetto al 2015 quando Juncker e Tusk avevano ottenuto posto accanto a lui avendo a disposizione una poltrona entrambi, mentre ad Ankara si è negato alla leader una poltrona equivalente al collega, lasciandole spazio sul divano poco distante.

Vi era qualcos’altro dietro a quel gesto? Ma soprattutto Ursula Von der Leyen non avrebbe potuto, accortasi della mancanza della sedia e dunque di rispetto nei suoi riguardi, visto che non le è stata nemmeno ceduta da Michel, abbandonare l’incontro? Ne parliamo con il Professor Giuliano Cazzola, giusvalorista, che si è gentilmente prestato al confronto.

Intanto, Von der Leyen, come riferisce una fonte della Commissione, ha voluto chiarire a Bruxelles, proprio nel corso del primo faccia a faccia dopo quanto accaduto la settimana scorsa con Erdogan, che non permetterà mai più che una situazione del genere si ripresenti un’altra volta. Come a dire ‘patti chiari ed amicizia lunga’, ma conta davvero qualcosa ormai questa dichiarazione, o avrebbe avuto, forse maggior impatto mediatico, un gesto più istintivo compiuto al momento?

Caso sofagate, cosa vi è dietro quel gesto? Ne parliamo con Cazzola

Gentile Prof Cazzola, è noto ormai, in quanto divenuto virale sui social e su ogni media come sofagate, il gesto che non poteva passare inosservato, in quanto sotto accusa è finito lo stesso Michel che se avesse ceduto, per galanteria, data la situazione imbarazzante creatasi, il posto alla Von der Leyen, probabilmente il caso avrebbe fatto meno scalpore. Cosa ne pensa al riguardo?

Sul piano diplomatico Michel è il presidente del consiglio dei capi di stato e di governo che é l’organo più importante perché prende le decisioni finali. Erdogan ha rispettato il protocollo. Certo se Michel avesse fatto cenno ad Ursula di accomodarsi Erdogan non avrebbe detto nulla e tutto avrebbe preso un altro segno. E ne saremmo usciti bene con disinvoltura. Erdogan era padrone delle sedie non dei deretani, mi perdoni. E anche Ursula vedendo la situazione non poteva pensare che le portassero una sedia.

Ma lei nei panni della Von der Leyen sarebbe rimasto per evitare il probabile incidente diplomatico, che comunque si è creato, a mio avviso, ugualmente oppure avrebbe abbandonato l’incontro invocando maggior rispetto?

Non lo so. Sono decisioni che si prendono al momento. Se se ne fosse andata saltava l’incontro a meno che Michel non fosse rimasto. A quel punto la crisi si sarebbe spostata in Europa. Quando si va col capello in mano da un dittatore che paghi profumatamente perché ti blocchi i migranti alla fine sei tu, inutile essere ipocriti, che hai bisogno di lui. Forse Ursula doveva capire la situazione appena entrata e prendere la strada del divano senza restare in piedi nella sala. Così sarebbe apparsa una cosa normale. In fondo il posto glielo ha fregato Michel. Se si fosse seduta lei prima Erdogan l’avrebbe fatta alzare? Non credo che a quel punto sarebbe potuto entrare un usciere con una sedia davanti alle TV di tutto il mondo.

Guardando il video divenuto poi virale in cui Ursula dice un semplice ‘EMMM..’come a voler sottolineare la situazione, mi sono sentita colpita, io probabilmente al suo posto me ne sarei andata facendo notare che l’incontro era a tre, ma le sedie due.  Ragion per cui non avrei accettato in quanto donna e per giunta Presidente della Commissione un tale affronto, senza un clima di rispetto reciproco, perché questo mi pare sia venuto meno nel corso dell’incontro, almeno nei fatti, che senso ha avuto proseguire accettando tale sottomissione? Ma poi proprio non comprendo, mi aiuti a capire, cosa si voleva dimostrare con un tale gesto?

E” evidente che dietro ad una questione di protocollo ce ne è una politica ed e’ un segnale verso la Commissione. Erdogan ha fatto una questione di rango. Lui e Michel rappresentavano degli stati Ursula un apparato. Io tante volte sono uscito da situazioni incresciose andando via. Ma ne’ io ne’ lei siamo la presidente della Commissione. Comunque questi aspetti di protocollo si negoziano prima, quindi il problema nasce a monte.

Ringraziamo il Prof Cazzola per il prezioso confronto e per la consueta disponibilità.

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Erica Venditti

Erica Venditti, classe 1981, dal 2015 giornalista pubblicista. Dall'aprile 2012 ho conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Ricerca Sociale Comparata presso l’Università degli studi di Torino. Sono cofondatrice del sito internet www.pensionipertutti.it sul quale mi occupo quotidianamente di previdenza.

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