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Sperimentazione sui macachi, scienziati e animalisti contro

ROMA. Muro contro muro e diffidenza sono le due componenti di incompatibilità che impediscono ogni dialogo fra scienziati che difendono ola sperimentazione sui macachi e il mondo animalista. E non solo. La notizia che l’annunciata sperimentazione porterà ad accecare i macachi sottoposti alla stessa ha fatto rapidamente il giro d’Italia suscitando un’ondata di polemiche, proteste vibranti e raccolte di firme. Un tale sisma che ha messo il condizione l’Università di Torino, interessata in prima persona alla questione a fare alcune precisazioni.

“La sperimentazione dell’Università di Torino sui macachi non accecherà gli animali e ha lo scopo di ridare la vista ai ciechi per lesioni al cervello, che solo in Italia sono 100.000 in più all’anno”. E’ questa la risposta del centro di ricerca scientifica Research4Life alla denuncia lanciata dalla ong animalista Lav (Lega anti vivisezione) “Ci sono circa 100mila nuovi ciechi In Italia ogni anno a seguito di lesioni al cervello – scrive Reserach4Life -. Sono persone che attendono i risultati della ricerca che sta per partire da parte dell’Università di Torino come una speranza di poter riavere la vista. Tutte persone dimenticate nella vicenda mediatica innescata da un comunicato della LAV”. “La ricerca ha il significativo nome di ‘Light up’, ovvero ‘riaccendere la luce’, e verrà condotta su sei macachi, che a seguito della stessa potranno subire una piccola macchia oculare – prosegue Research4Life -. La LAV in un comunicato scrive che i macachi saranno resi ciechi  Nonostante la replica di smentita da parte dell’Università, la falsa notizia continua a circolare, tanto da indurre oltre centomila persone a firmare una petizione in rete contro la ricerca, nonché il Ministro della Salute Grillo a chiedere verifiche sulla sperimentazione, dallo stesso Ministero autorizzata, ed a dichiarare ‘Il mio desiderio è quello di vederci chiaro'”.  

“E’ lo stesso desiderio dei 100mila pazienti oggi ciechi a seguito di lesioni subite al cervello – conclude il centro di ricerca -. Le verifiche chieste dal Ministro, assolutamente legittime, ci sono già state ed hanno accertato la regolarità della sperimentazione animale condotta dall’Università. Non è criminalizzando la sperimentazione animale, che è l’unico metodo possibile per trovare cure e farmaci importanti per la salute dell’essere umano, che si ottiene il progredire della scienza e lo sviluppo della società”. Patto per la scienza, sui macachi solidarietà ai ricercatori. L’associazione Patto Trasversale per la Scienza (Pts), che lotta contro le fake news sulla scienza e ha tra i soci fondatori il medico Roberto Burioni, appoggia in un comunicato le Università di Torino e di Parma nella vicenda della sperimentazione sui macachi. Contro questa sperimentazione, la ong animalista Lav (Lega anti vivisezione) ha lanciato una petizione “Salviamo i Macachi”, sostenendo che le 6 scimmie saranno accecate e chiedendo al ministro della Salute di bloccare l’esperimento. La ricerca, spiega il Patto, “è volta a curare chi è affetto da ‘blindsight’ o ‘visione cieca’, un particolare disturbo visivo che colpisce persone che hanno subito un danno cerebrale. Il progetto Lightup è stato approvato dallo European Research Council, dai comitati etici e dagli Organismi Preposti al Benessere Animale (OPBA) delle Università di Torino e Parma, e infine dal Ministero della Salute. Lo scorso 7 giugno si è tenuto un sopralluogo ispettivo a sorpresa da parte del Ministero presso gli stabulari dell’Università di Parma e gli ispettori non hanno riportato nessuna anomalia di rilievo”. “I primi ad essere consapevoli, sensibili e rispettosi dei risvolti etici che la sperimentazione animale porta con sé sono i ricercatori, che agiscono sempre nell’ambito della legalità e del rispetto degli animali – spiega il Pts -. La normativa in materia è stringente e i controlli indipendenti sono a capo di istituzioni sia nazionali che internazionali”. “La sperimentazione animale, misurata e controllata, rappresenta un elemento ancora imprescindibile e insostituibile nella ricerca scientifica – conclude il Pts -. La petizione della LAV, basata su informazioni profondamente inesatte, potrebbe condizionare negativamente la pubblica opinione. Per questo il Patto Trasversale per la Scienza esprime appoggio e solidarietà ai ricercatori delle Università di Torino e di Parma e richiama le istituzioni a fondare le proprie decisioni sulle rilevanze scientifiche e non su informazioni inesatte, false o manipolate”. Chiarimenti che gli animalisti rimandano al mittente

“L’università di Torino con il suo “Lightup – Turning the cortically blind brain to see” vuole di fatto tornare indietro a metodi scientifici obsoleti che ricordano i primi anni dell’800. – commenta il presidente Mosso di Animalisti Onlus – I metodi alternativi esistono ma i ‘ricercatori’, non vogliono il progresso semplicemente perché vorrebbe dire che in tutti questi anni, questi sedicenti “scienziati” hanno raccontato frottole a tutti, anche a loro stessi. – prosegue Alessandro Mosso – L’indotto sulla sperimentazione / vivisezione animale è enorme: Case Farmaceutiche, Libri di testo, CD scientifici, Medici, Analisti, Commercialisti, Avvocati è una miriade di altri personaggi che ricevono soldi da questo inutile e dannoso business”. Mosso conclude con una richiesta: “Chiediamo al Ministro Giulia Grillo di far interrompere immediatamente questa pratica inutile e crudele, impedendo all’università di Torino di accanirsi inutilmente sui Macachi indifesi. Nel 2019 ancora non si è arrivati a capire che le validazioni di test scientifici sugli animali sono inutili ed anzi dannose. Bisogna unirsi davvero per fermare questo accanimento su esseri indifesi.”

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