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Tradizioni e miti del presepe raccontati da Maurizio Bettini

Nelle case, specie quelle dove ci sono bambini, non può mancare il presepe che ripropone a partiure dalla vigilia della Natività sino all’arrivo dei Magi alla grotta di Betlemme una sorta di rappresentazione teatrale. Il presepe, come tutte le sacre rappresentazioni, è frutto di una lunga evoluzione, di riscritture successive che portano al senso e alla comunicazione culturale che conosciamo oggi e che ha valore fondativo per tutta la comunità cristiana.

Maurizio Bettini, docente di Filologia classica all’università di Siena e studioso di miti e tradizioni nell’ottica dell’antropologia culturale, ricostruisce in un libro dal titolo semplice Il presepio, il percorso e la nascita attraverso i secoli del nostro presepe, quello che conosciamo oggi, individuando l’origine di tanti aspetti, A partire dal fatto che né di capanna né di grotta, tanto meno di bue e asinello, si parla nei vangeli di Luca, che cita solo una mangiatoia e i pastori. Matteo, addirittura parla di nascita in una casa. Ci penserà San Gerolamo, a citare la grotta, quasi a voler riempire una lacuna di Luca.

Nel suo interessante lavoro, Bettini si chiede perché si parli, a cominciare da vangeli apocrifi, di queste bestie e proprio sempre di un bue e un asino che finiscono ormai già da soli a simboleggiare la scena della nascita, del natale. E si capisce come essere finiscano per acquisire un significato esclusivamente simbolico che aiuta a capire anche il senso della mangiatoia, che è il luogo in cui nasce il verbo.

E senza nulla togliere alla magia semplice dei bambini che il presepe lo fanno ogni anno, ne manovrano i personaggi, aggiungono il bambinello o fanno avanzare i Magi, c’è poi naturalmente da capire la differenza di ruoli tra spettatori e attori all’interno della rappresentazione. Da una parte abbiamo l’importanza dei pastori, col loro stupore e forza di testimonianza del prodigio che si compie davanti ai loro occhi; dall’altra c’è per esempio da indagare chi fossero e cosa rappresentino i Magi che arrivano con i loro tre doni, oro, incenso e mirra. Su questo e molti altri aspetti si sofferma il colto saggio storico antropologico di Bettini, capace di fare un po’ di chiarezza sul mistero che è legato alla ricorrente ricostruzione della scena che è il presepe.

Maurizio Bettini, Il presepio, Einaudi, 180 pg. con illustrazioni, 19 euro

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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