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Tragedia in Val Senales, tre morti sotto una valanga, slavine in altre località

TRENTO. Ancora un alto tributo di vite alla montagna. Dopo le tre vittime del Gran Sasso dei giorni scorsi è purtroppo il Trentino a piangere delle vittime. Si è conclusa in modo tragico una giornata di sole con il cielo terso che in Val Senales invogliava ad andare a sciare sull’abbondante neve caduta nelle ultime settimane. La procura di Bolzano ha già aperto un fascicolo sul distacco di una valanga ieri in Val Senales che ha ucciso una donna e due bambine, provenienti dalla Germania.  Fonti investigative, affermano che sono già stati acquisiti foto e video del pendio. In una prima fase dell’inchiesta dovrà essere stabilito se si è trattato di un distacco spontaneo e in questo caso se esso era in qualche modo prevedibile oppure se la valanga è stata provocata da altri sciatori durante un fuoripista. Nelle prossime ore la procura di Bolzano nominerà un perito. I fatti: poco dopo mezzogiorno del 28 dicembre una valanga di grosse dimensioni si è staccata nel comprensorio sciistico del ghiacciaio della Val Senales travolgendo sulla pista diversi sciatori. E’ di tre morti il bilancio delle vittime della valanga che si è abbattuta su una pista da sci in Val Senales. Oltre ad una donna di 25 anni, sua figlia, una bimba di sette anni, all’ospedale Santa Chiara di Trento è deceduta un’altra bimba della stessa età che era stata rianimata sul posto e portata in gravissime condizioni in elicottero al nosocomio trentino. La tragedia si è verificata sulla pista da sci che dal ghiacciaio, a oltre 3000 metri di quota, porta al fondo valle. La slavina si è staccata nel tratto tra la cosiddetta forcella dei contrabbandieri e il rifugio Teufelsegg. Le vittime, una comitiva di turisti tedeschi, si trovavano sulla pista quando sono state investite dalla slavina. La valanga che si è staccata alle 12.10 nel comprensorio sciistico del ghiacciaio della Val Senales era di grandi dimensioni con una larghezza di circa 150 metri ed una lunghezza di circa 500 metri. La slavina si è riversata sulla pista “Teufelsegg” ed ha coinvolto diversi sciatori. Ha causato la morte della mamma e della figlia. Sono intervenuti i militari del soccorso alpino della Guardia di Finanza in servizio di vigilanza piste con un’unità cinofila, il soccorso alpino, i vigili del fuoco dei paesi limitrofi, la Croce bianca e quattro elicotteri di soccorso, il Pelikan 2, L’Aiut Alpin Dolomites, l’elicottero della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Bolzano e l’elicottero di soccorso Christophorus 7 dal Tirolo.

Un’altra valanga si è staccata alle 11.30 a Punta Cervina nelle Alpi Sarentine, a 2600 metri di quota. Un escursionista è stato estratto dai suoi compagni dalle masse nevose che lo avevano travolto. E’ rimasto lievemente ferito ed è stato trasportato all’ospedale di Bolzano. Una terza valanga si è staccata alle ore 13 al Col de Riciogogn nel parco naturale Fanes-Senes-Braies nelle vicinanze di San Vigilio di Marebbe, ma non ha travolto escursionisti. Una quarta valanga si è vertificata in Val Passiria: una persona è in grave stato di ipotermia. Il pericolo valanghe in Alto Adige lungo la cresta di confine attualmente è marcato, ovvero di grado 3 sulla scala di 5. Il pericolo valanghe in Alto Adige lungo la cresta di confine attualmente è marcato, grado 3 di 5. A rendere pericolose le condizioni è il forte vento che da alcuni giorni soffia in quota e che causa accumuli di neve ventata che possono in parte facilmente subire un distacco. “I nostri collaboratori la mattina presto hanno valutato la situazione e non c’erano pericoli. Se avessero avuto dei dubbi non avrebbero certo aperto la discesa a valle” ha detto Thomas Konstantin Stecher, Direttore delle Funivie Ghiacciai Val Senales che non esclude che la valanga “sia stata causata da sciatori fuori pista”. “Siamo tutti scioccati – ha aggiunto – da questa terribile tragedia. I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno alle famiglie colpite da questa tragedia. Faremo ogni sforzo per stare loro vicino”, dichiara Stecher. Ogni giorno collaboratori esperti delle Funivie Ghiacciai, coinvolgendo anche la locale commissione valanghe, valutano la situazione prima di aprire le piste al pubblico. Così è stato anche oggi».

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