• DAL MONDO

Ucraina, Mosca annuncia il cessate il fuoco per i corridoi umanitari

Dopo il terzo round di colloqui tra Russia e Ucraina un piccolo passo in avanti è stato fatto, nonostante la guerra sia tutt’altro che terminata. Il governo di Mosca ha annunciato il cessate il fuoco a partire dalle ore 10 di questa mattina (le 8 in Italia) in modo tale da permettere l’evacuazione della popolazione civile, attraverso corridoi umanitari, dalle città di Kiev, Kharkiv, Mariupol e Chernihiv.

Inoltre il vice primo ministro ucraino, Iryna Vereshchuk, ha confermato che un corridoio umanitario verrà aperto in mattinata nella città di Sumy. I civili potranno così iniziare a lasciare la città, a bordo di autobus che verranno messi a disposizione per l’evacuazione, a partire dalle 8 ora locale (le 9 in Italia).

Tregua temporanea, ma la fine della guerra sembra ancora lontana

L’annuncio ufficiale è arrivato dall’ambasciatore russo presso le Nazioni Unite, Vasily Nebenzya, intervenuto al Consiglio di Sicurezza, anche se un’anticipazione era arrivata già ieri sera al termine del terzo round di negoziati. Dopo l’incontro, durato tre ore, la delegazione russa aveva informato la stampa di avere ricevuto “rassicurazioni” da parte degli ucraini, motivo per cui oggi sarebbero stati aperti i corridoi umanitari. Anche se il capo della delegazione russa, l’ex ministro della Cultura russo Vladimir Medinsky, aveva manifestato la propria delusione sull’andamento delle trattative.

Come manifestato in più occasioni Putin per cessare il conflitto pretenderebbe la ‘smilitarizzazione e denazificazione‘ dell’Ucraina, diventando di fatto neutrale, il riconoscimento della Crimea come territorio russo e riconosca le repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk come territori indipendenti.

Notte di bombardamenti alla periferia di Kiev

Nella notte del tredicesimo giorno di conflitto gli aerei russi hanno effettuato nuovi bombardamenti su alcune città dell’Ucraina centrale e orientale. Funzionari ucraini denunciano bombardamenti anche nei sobborghi di Kiev. Ma nonostante gli attacchi incessanti la capitale e Chernihiv sono ancora in mano alle forze ucraine.

A Sumy e Okhtyrka, a est della capitale, vicino al confine russo, le bombe sono cadute su edifici residenziali e hanno distrutto una centrale elettrica. Secondo il governatore regionale Dmytro Zhivitsky l’attacco avrebbe provocato numerosi morti e feriti, anche se al momento non è possibile fornire un numero esatto.

Anche nella città di Sumy, che questa mattina potrà usufruire dei corridoi umanitari per evacuare la popolazione civile, ha vissuto una notte di paura: l’esercito russo ha lanciato un attacco aereo provocando almeno 9 vittime, tra cui 2 bambini.

I vertici dello Stato Maggiore ucraino hanno definito questa battaglia come “impari”, in quanto i militari russi starebbero scatenando la loro potenza di fuoco contro civili inermi. “Gli occupanti sono demoralizzati e ricorrono sempre più spesso al saccheggio e alla violazione delle norme del diritto internazionale umanitario sui conflitti militari”, ha aggiunto lo Stato Maggiore.

Ucraina

Ucciso il generale russo Gerasimov: nel 2014 aveva partecipato all’operazione per l’annessione della Crimea alla Russia

I servizi di intelligence ucraini affermano di aver ucciso, durante un combattimento a Kharkiv, il generale russo Vitaly Gerasimov, vicecomandante della 41esima Armata interforze russa. La notizia è rilanciata da vari social ucraini. Il 45enne era un veterano che in passato è stato impegnato con le forze russe in Siria, in Cecenia e nella crisi della Crimea nel 2014. La Russia non ha rilasciato commenti e non ci sono al momento fonti indipendenti che lo confermerebbero.

Kharkiv, scongiurato il disastro radioattivo

E a proposito di Kharkiv il governo ucraino ha riferito all’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) che un impianto di ricerca nucleare che produce radioisotopi per scopi medici e industriali è stato danneggiato dai bombardamenti sulla seconda città per numero di abitanti. Fortunatamente l’attacco non avrebbe causato alcun aumento dei livelli di radiazioni e quindi nessuna fuoriuscita di materiale radioattivo

Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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