• DAL MONDO

Ucraina, notte di allarmi aerei, colpita una scuola. 300 evacuati da Azovstal

Le sirene sono risuonate in tutto il paese. 60 dispersi nei sotterranei di una scuola

In Ucraina è stata una notte di allarmi aerei, che sono risuonati in tutto il paese. I raid e i bombardamenti russi hanno colpito da nord a sud, da est a ovest.

Colpita una scuola nell’Ucraina dell’est

Tra gli attacchi aerei, c’è stato anche quello a una scuola di Bilohorivka, nella regione di Lugansk. Nei sotterranei si era rifugiata una novantina di persone. Il bilancio è di due morti ma si teme che sotto le macerie ci siano decine di civili. 30 persone sono state salvate, ma 60 risultano ancora disperse.

Evacuata la Azovstal, i soldati: “Non lasciateci morire”

300 persone sono state evacuate dalla Azovstal, l’acciaieria di Mariupol assediata da settimana dalle forze russe. Nei sotterranei dell’impianto non dovrebbero quindi più esserci civili, ma solo i cirda 2000 militari, tra marine ucraini e battaglione Azov. “Non lasciateci morire“, è il loro drammatico appello alla vigilia dell’assalto finale russo. Il presidente Zelensky ha parlato di conclusione della “prima fase della operazione di evacuazione“, lasciando intendere che ora l’Ucraina intende portare in salvo anche i militari, come già annunciato nei giorni scorsi.

Londra rileva i “problemi di comando” che rallentano i progressi russi in Ucraina

Nel suo aggiornamento quotidiano sulla guerra in Ucraina, l’intelligence britannica si concentra sulle difficoltà delle linee di comando russe, che rallentano i progressi sul campo e che molto probabilmente non saranno risolti. Anzi, si aggraveranno. Londra spiega il motivo. “Le difficoltà di comando hanno attirato sul campo di battaglia comandanti di alto livello, che probabilmente assumeranno la guida personale delle operazioni“. Questo ha due effetti negativi: i subordinati non acquisiscono esperienza di leadership, e i comandanti vengono esposti a rischi. Cosa che ha portato “a perdite sproporzionatamente elevate di ufficiali russi in questo conflitto”. La conclusione è inevitabile. “È probabile che questi problemi persistano data la relativa mancanza di esperienza di comando operativo degli ufficiali promossi al posto di quelli uccisi“.

Emanuele Iacusso

Classe 1971, studi di filosofia, giornalista professionista. Si occupa da 20 anni di politica, come assiduo frequentatore di Palazzi romani. Ha lavorato lungamente in radio e in televisione, presso importanti network nazionali. Tra le passioni i motori, l'astronomia e lo sport.

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