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Un assaggio di ‘Mpigne, le ciambelle tipiche della tradizione molisana

Le ciambelline a base di farina e patate aromatizzate alla vaniglia, in Molise sono chiamate ‘Mpigne. La caratteristica principale di queste ciambelle è la presenza delle patate nell’impasto, un prodotto che in Molise certo non manca. Oltre alle patate, per preparare queste ciambelle occorrono pochi e semplici ingredienti: farina, zucchero, burro, uova, scorza di limone, latte e lievito di birra.

La preparazione delle ‘mpigne non presenta particolari difficoltà ma, come tutti i lievitati, richiede del tempo. Noi abbiamo aromatizzato l’impasto con la scorza grattugiata del limone, ma potete sceglier l’aroma che preferite, sostituendo il limone con i semi di una bacca di vaniglia o la scorza dell’arancia. Potete preparare questa ricetta anche con il lievito di birra disidratato, in quel caso utilizzatene circa 3 g.

Ingredienti

50 gr. di lievito
25 cl. di latte
250 gr. di patate molisane cotte
8 uova
400gr.di zucchero
Una buccia grattugiata di limone
5 gr. di vannilina
1 cucchiaio di sale fino
250 gr. di burro
Farina 00 q.b

mpigne

Preparazione

In una ciotola sciogliete il lievito con un pochino di latte. Aggiungete un po di farina e lasciate lievitare per un po’. Intanto sulla spianatoia, setacciate le patate bollite poi unitele al primo impasto e aggiungete tutti gli ingredienti rimasti e la farina… quanto basta per ottenere una giusta consistenza.

Lasciate che l’impasto si raddoppi di volume, poi lavorate la pasta facendo delle ciambelle da mettere sulla placca imburrata e infarinata. Lasciare riposare almeno 30 minuti, spennellare con dell’uovo. Infornare a 190°C per almeno 12 minuti.

A questo punto, tagliate la ciambella in mezzo prendete della marmellata di more e un bicchiere di grappa mischiate tutto e farcitele,ed irroratele esternamente con la farcitura di grappa alle more. Il risultato? Un dolce fantastico e casereccio.

Piero Abrate

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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