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Un milione di posti liberi, ma chi cerca un lavoro non lo sa

ROMA. Nel nostro Paese ci sono circa 1 milione di posti di lavoro lasciati scoperti. In altre parole, le aziende vorrebbero assumere figure talvolta altamente specializzate che però non riescono a trovare sul mercato. I dati sono stati sviluppati sulla base dell’Indagine Excelsior – Unioncamere e Anpal, e resi noti nei giorni scorsi. La situazione, elaborata dagli esperti sul mondo dell’occupazione nel nostro Paese, mostra da un lato una situazione favorevole, con numero di contratti in crescita nel mese in corso, circa 20 mila in più rispetto allo stesso mese del 2018, con un incremento di 4,8 punti percentuali da parte soprattutto delle imprese del comparto industriale e terziario. Dall’altro lato, invece si evidenziano le difficoltà da parte delle stesse nel reperire le figure professionali che necessitano.

I dati parlano chiaro. A fronte degli oltre 435 mila contratti di lavoro che le imprese intendono attivare, il 31% delle entrate previste risulta non facile da trovare, con un incremento, rispetto a settembre 2018, di ben 5 punti percentuali. Insomma 1 posizione su 4 resta scoperta perché non si riesce a trovare la figura adatta. Inoltre, scorrendo il Borsino delle Professioni, si nota come siano soprattutto gli operai specializzati, in particolare fabbri ferrai, saldatori, lattonieri, come pure i tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni ad essere maggiormente richiesti e, soprattutto, difficili da reperire, con percentuali superiori al 50% se non addirittura al 60%.

Tutto ciò, nonostante i dati sulla disoccupazione giovanile da record Italia: basti pensare che secondo gli ultimi dati Istat relativi al mese di luglio sull’occupazione, la disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni ha toccato quota 28,9% (+0,8 punti su giugno). Su base annua invece il valore continua a scendere (-2,7 punti), confermando un trend tra i più negativi in Europa.

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