UniCredit presenterà oggi, 3 dicembre 2019, ad analisti e investitori il Piano strategico 2020-2023 in occasione del Capital Markets Day a Londra. Secondo quanto diffuso in una nota il gruppo ha intenzione effettuare tagli al personale per circa 8.000 unità, mentre l’ottimizzazione della rete di filiali porterà alla chiusura di circa 500 sportelli.
Il piano si basa su quattro pilastri strategici:
L’analisi del suddetto mostra come la riduzione del personale che si concentrerà soprattutto in Italia, Germania e Austria, dove il personale verrà ridotto complessivamente del 21% e verrà chiuso il 25% delle filiali. Tra le tre nazioni interessate l’Italia sembra destinata a sostenere il numero più consistente degli esuberi: degli 1,4 miliardi di euro di costi di integrazione stimati per la loro gestione, infatti, 1,1 miliardi riguarderanno l’Italia (pari al 78% del totale) e solo 0,3 miliardi l’Austria e la Germania.
Attraverso questo ridimensionamento, che equivale ad una sostanziale riduzione di costi, UniCredit punta a creare 16 miliardi di valore per gli azionisti nell’arco del piano 2020-2023 e aumentare al 40% la distribuzione di capitale per il 2019. Inoltre si prevede di realizzare un utile di 5 miliardi di euro nel 2023, con una crescita aggregata dell’utile per azione di circa il 12% nel periodo 2018-2023. Il ritorno sul capitale tangibile (rote) sarà “pari o al di sopra dell’8%” per tutto il piano, si legge in una nota.
Jean Pierre Mustier, Ceo di UniCredit ha affermato: “Preferiamo il buyback alle fusioni e solo piccole acquisizioni bolt-on (quelle che integrano le attività della banca) saranno prese in considerazione. Pensiamo che in certi settori sia importante raggiungere una massa critica, in questi campi la nostra strategia è di lavorare con dei partner piuttosto che di fare da soli”
L’amministratore delegato Mustier ha inoltre sottolineato come “Il contesto regolamentare è favorevole per le banche grazie al Danish compromise, ma probabilmente non durerà per sempre, per questo non vogliamo prenderci rischi sul fronte regolamentare“. Non a caso nella nota sul piano strategico, Unicredit ha comunicato che lo scioglimento della joint-venture in Koc Financial Services sul controllo della banca turca Yapi Kredi ha creato “flessibilità per la gestione della partecipazione rimanente“.
Carlo Saccomando