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Usa, nuovo video shock: afroamericano arrestato e incappucciato muore asfissiato

Negli Stati Uniti dopo i casi di George Floyd e Jacob Blake la diffusione di nuovo video shock, in cui sono ancora una volta coinvolti degli agenti di polizia, che sta sconvolgendo gli Usa e il mondo intero: un afroamericano di 41 anni con evidenti disturbi mentali che correva nudo per le strade di Rochester, nello Stato di New York, è morto asfissiato dopo che gli agenti che avevano cercato di portarlo in custodia protettiva lo hanno ammanettato mettendogli un cappuccio ‘antisputo’ e tenendogli bloccato il viso sull’asfalto per almeno due minuti.

L’uomo è deceduto sette giorni dopo in ospedale, dove era stato ricoverato in condizioni gravissime. L’episodio in questione risale al 30 marzo scorso, ma la famiglia ha deciso di pubblicare le immagini solo oggi.

Secondo il rapporto dell’autopsia effettuato del medico legale Nadia Granger, la morte di Prude si delinea come un omicidio causato “dalle complicazioni di un’asfissia dovute a una coercizione fisica “. Nel frattempo il Procuratore Generale dello stato di New York sta indagando da aprile sulla condotta degli agenti e sta valutando se procedere con le accuse penali.

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La vittima, Daniel Prude originario di Chicago era da giunto da qualche giorno a Rochester in visita alla sua famiglia. La polizia è intervenuta dopo che il fratello Joe ha chiamato il numero di emergenza 911 per denunciare la scomparsa del fratello dall’abitazione in cui si trovavano, spiegando che Daniel soffriva di disturbi mentali. Il fratello di Prude ha definito la morte di Daniel “un omicidio a sangue freddo“. “Ho fatto una telefonata per mio fratello per chiedere aiuto, non per essere linciato” – ha affermato ieri Joe Prude fuori dal municipio di Rochester – “Quanti fratelli devono ancora morire perché la società capisca che questo deve finire?

Nella dinamica del filmato si vede l’uomo correre svestito per strada, sotto una leggera nevicata, ma nel momento in cui i poliziotti intervenuti gli ordinano di mettersi a terra obbedisce e mette le mani dietro la nuca. Appare però molto agitato e urla mentre lo ammanettano.

Poi gli viene fatto indossare un cappuccio in testa, utilizzato per proteggere i poliziotti da eventuali sputi da parte delle persone fermate, soprattutto in un periodo di emergenza sanitaria da Covid come quello attuale. Successivamente si sente l’afroamericano supplicare gli agenti di togliere il cappuccio che non lo fa respirare, ma per tutta risposta un poliziotto sbatte la sua testa in terra e poi con due mani gliela tiene premuta contro l’asfalto, urlando all’uomo “smettila di sputare!“. Il seguito le urla si trasformano in gemiti e grugniti, mentre un altro agente gli mette un ginocchio sulla schiena. Gli agenti cominciano a preoccuparsi solo quando l’uomo comincia a vomitare, poco prima di rimanere completamente privo di conoscenza.

Il caso ha anche portato a numerose proteste da parte degli attivisti del movimento Black Lives Matter che chiedono modifiche alle attuali procedure seguite dalla polizia, come ad esempio sollecitano le istituzioni a non inviare più le forze dell’ordine nel caso di interventi nei confronti di persone affette da disturbi mentali.

Carlo Saccomando

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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