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Veterinario pakistano rischia l’ergastolo per blasfemia

ISMALABAD. Un veterinario pachistano è stato accusato di blasfemia e rischia il carcere a vita per aver incartato una medicina nella pagina di un testo religioso islamico. A riferirlo è stata l’emittente d’Oltremanica Bbc.

Una folla inferocita, venuta a conoscenza del fatto, ha dato fuoco all’ambulatorio e ad altri negozi delle vicinanze di proprietà di indù. E’ accaduto nel sudest del Pakistan, vicino a Mirpur Khas, nella provincia di Sindh. Il capo della polizia ha detto alla Bbc che gli aggressori saranno arrestati, e che hanno dimostrato di “non amare nè l’Islam nè i propri vicini”. Il veterinario si è scusato affermando di avere usato per sbaglio il foglio del testo religioso, proveniente da un libro di scuola coranica.

Le leggi sulla blasfemia in Pakistan sono molto severe e secondo gli oppositori verrebbero spesso usate in modo sproporzionato per colpire le minoranze religiose. Tra i casi più eclatanti quello di Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte nel 2010 e poi assolta lo scorso anno.

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