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Appello di Letta: impegni chiesti da Mattarella non rimangano lettera morta

Il segretario Pd: "abbiamo applaudito il presidente, ora diamo attuazione alle riforme"

Il segretario del Partito democratico Enrico Letta prende l’iniziativa e, sulla scorta del discorso di ieri a Montecitorio del Presidente della repubblica Sergio Mattarella, lancia un appello per le riforme. “Dopo ieri, come Parlamento e come partiti e forze politiche, ci giochiamo la credibilità – afferma in una dichiarazione l’ex presidente del consiglio – in base al modo attraverso il quale daremo seguito agli impegni contenuti nel discorso del Presidente Mattarella. Li abbiamo applauditi con scroscianti e ripetute ovazioni. Se rimanessero lettera morta, la politica tutta perderebbe forza. Soprattutto meriterebbe il biasimo che spesso e da tempo serpeggia nella nostra società.”

Quindi la proposta del segretario dem: “troviamoci a discutere rapidamente dello strumento parlamentare più idoneo e decidiamo insieme le forme concrete con cui, nell’ultimo anno di legislatura, si può davvero dare attuazione alle sollecitazioni espresse in quello straordinario discorso“.

Il Pd: subito dibattito parlamentare su parole di Mattarella

Una iniziativa che si sviluppa anche sul fronte istituzionale: le due capogruppo del Pd hanno infatti scritto ai presidenti delle due camere per chiedere una “specifica sessione di dibattito parlamentare sul seguito da dare al discorso con il quale ieri il Presidente della Repubblica ha accettato il suo secondo mandato“, come fa sapere il Nazareno.

Avanziamo questa proposta con lo spirito più aperto e costruttivo – scrivono Deborah Serracchiani e Simona Malpezzi – non lasciamo che il seguito di quel discorso siano solo gli applausi, sia pure scroscianti. Trasformiamoli in atti concreti e in una rapida e fattiva reazione del Parlamento“.

Bonafede (M5s) rilancia sulla giustizia

Una delle riforme a cui mettere subito mano è sicuramente quella della giustizia. Le parole di Mattarella sulla magistratura sono state quelle che hanno ricevuto maggiori consensi dall’aula di Montecitorio. Un intervento che ha dato forza all’ala “garantista” del Parlamento. Dal fronte “giustizialista” interviene quindi l’ex ministro della giustizia Alfonso Bonafede del Movimento 5 stelle, che rilancia: “Il Presidente Mattarella ha sottolineato l’importanza della riforma del CSM e della lotta alle mafie. Abbiamo applaudito tutti con convinzione. Adesso è il momento di essere coerenti con quell’applauso”.

L’ex ministro della giustizia Alfonso Bonafede

La riforma del Consiglio superiore della Magistratura è sicuramente tra le prime a cui verrà messa mano. Sull’ergastolo ostativo, cioè il blocco dei benefici penitenziari per i mafiosi che non collaborano con la giustizia, invece non c’è accordo tra le forze politiche e sussistono dubbi di costituzionalità.

Emanuele Iacusso

Classe 1971, studi di filosofia, giornalista professionista. Si occupa da 20 anni di politica, come assiduo frequentatore di Palazzi romani. Ha lavorato lungamente in radio e in televisione, presso importanti network nazionali. Tra le passioni i motori, l'astronomia e lo sport.

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