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Armi all’Ucraina, la Lega: “Sì, ma si pensi alla pace”. Scontro nel M5s

Il Consiglioi dei ministri si prepara a varare il decreto per l'invio di armi all'Ucraina. Lega e Movimento 5 stelle dicono sì ma non nascondono i dubbi

Alle 15,30 è in programma a palazzo Chigi il Consiglio dei ministri che dovrebbe varare il decreto con gli aiuti militari all’Ucraina, aggredita dalla Russia. Nella bozza si parla di mitragliatrici, cannoni anticarro e antiaerei e munizioni.

Salvini: “Non si risponde alla guerra con altra guerra”

Una scelta che ha suscitato più di un dubbio, soprattutto nella Lega e nel Movimento 5 stelle. Il segretario leghista Matteo Salvini ha ribadito più volte che il partito appoggerà qualsiasi decisione del governo, ma nel contempo non ha nascosto le sue perplessità. “La pace prima di tutto – ha detto questa mattina ad Assisi – si parla troppo di guerra. Non si risponde alla guerra con altra guerra“. Poi, sull’apertura del tavolo di negoziato in Bielorussia, “è una bella notizia, il presidente ucraino non è solo eroico e coraggioso, ma sta anche dimostrando di essere saggio e continua a credere nel dialogo. Mi piacerebbe che anche in occidente si credesse di più nel dialogo“, ha aggiunto Salvini.

Lo scontro nel Movimento 5 stelle

Anche dal Movimento 5 stelle arriva il sostegno al governo e all’invio di armi, ma la tensione è alta. Nel comunicato ufficiale del Movimento, rilasciato dopo aggiustamenti e ripensamenti, si legge: l’invasione da parte della Russia “giustifica anche l’adozione, da parte dell’Italia nel quadro dell’Unione europea, di iniziative di sostegno che consentano all’Ucraina di esercitare il diritto alla legittima difesa e di proteggere la sua popolazione contro l’aggressione militare“. Più avanti: “Il ripudio della guerra quale strumento di offesa e di risoluzione delle controversie, sancito dalla nostra Costituzione, è la stella polare che ispira da sempre l’azione politica del Movimento. Allo stesso tempo, però, la necessaria consapevolezza di evitare ogni prevaricazione perpetrata con la forza a danno di uno Stato sovrano e con il quale condividiamo pienamente i basilari principi democratici, è un’urgenza che non possiamo ignorare”.

Petrocelli (M5s): “Non voto invio di armi letali”

Una posizione arrivata, come si specifica nel testo, al termine di una lunga discussione. E che vede già le prime defezioni. Il presidente della Commissione esteri del Senato Vito Petrocelli annuncia il suo voto contrario: “Non voterò – dichiara all’agenzia Agi – qualsiasi provvedimento possa uscire dal Consiglio dei ministri, che dovesse decidere, come da indiscrezioni di stampa, l’invio di armi letali all’Ucraina, come risposta all’operazione folle di Putin, che ovviamente non posso che condannare“. Petrocelli aggiunge di aver già comunicato la sua decisione al presidente del Movimento Giuseppe Conte.

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Emanuele Iacusso

Classe 1971, studi di filosofia, giornalista professionista. Si occupa da 20 anni di politica, come assiduo frequentatore di Palazzi romani. Ha lavorato lungamente in radio e in televisione, presso importanti network nazionali. Tra le passioni i motori, l'astronomia e lo sport.

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