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Buffon dice addio alla Juventus: “È la fine di un ciclo, tolgo il disturbo”

La storica debacle della Juventus di domenica scorsa, tra le mura amiche dell’Allianz Stadium contro il Milan per 0-3, rappresenta l’ultimo passo falso di una stagione che gran parte dei tifosi bianconeri giudica ‘fallimentare’. L’effetto domino di quella che da molti è stata definita una tra le peggiori prestazioni degli ultimi anni potrebbe avere importanti ripercussioni sia sul finale di campionato, torneo al cui termine mancano solo tre partite, che in previsione della prossima stagione nella quale in molti si aspettano una mezza rivoluzione che potrebbe portare a significativi cambiamenti nello staff tecnico, in quello dirigenziale e nel parco giocatori.

Se da proprietà e dirigenti ieri è arrivata decisa la conferma in panchina di Andrea Pirlo, che cercherà con tutte le forze di centrare la qualificazione in Champions League, questo pomeriggio è arrivata una notizia bomba che riguarda uno dei senatori storici della squadra bianconera e che da qualche tempo aleggiava sui cieli di Torino: Gigi Buffon dice addio alla Juve. O meglio lo fa nelle vesti di giocatore.

I tormenti di Gigi: indeciso se dare l’addio al calcio giocato o continuare per un altro anno

Il mio futuro è chiaro e delineato. Quest’anno si chiuderà in maniera definitiva questa bellissima e lunghissima esperienza con la Juve“. Così, Gigi Buffon, ha annunciato la scelta del suo futuro ai microfoni di Bein Sports. Ma non si tratta di un ritiro definitivo dal calcio, perché l’ex portierone della Nazionale lascia aperto uno spiraglio alla possibilità di disputare un’altra annata con un altro club alla tenera età di 43 anni: “O smetto di giocare o se trovo una situazione che mi dà stimoli per giocare o fare un’esperienza di vita diversa la prendo in considerazione“.

Infine un dolce pensiero alla sua amata, la Vecchia Signora, con la quale si congeda metaforicamente con un ‘baciamano’ dopo 19 anni di onorata carriera passata a proteggere la porta bianconera: “Penso di aver dato tutto per la Juve. Ho ricevuto tutto e più di così non si può fare. Siamo arrivati alla fine di un ciclo ed è giusto che uno tolga il disturbo“.

L’estremo difensore ha parlato anche delle difficoltà riscontrate nel corso della stagione: “Ci è mancata continuità. Alla fine nelle partite che abbiamo giocato contro le prime 5-6 squadre della classifica spesso abbiamo vinto, ogni tanto pareggiato e alcune volte perso – ha spiegato -. Però ce la siamo sempre giocata alla pari. Invece contro le squadre meno blasonate abbiamo perso punti stupidi. Questo significa che sei una squadra che deve ancora crescere caratterialmente“.

Sul compagno di squadra Cristiano Ronaldo la considerazione è molto alta sia dal punto di vista tecnico che in quello umano: “Ho un ottimo rapporto con lui. È un ragazzo che a me sta molto simpatico. Ha fatto un sacco di gol come sempre, come negli ultimi anni“. Buffon poi espone un concetto ribadito spesso il buon vecchio Arrigo Sacchi, che lo ha allenato al Parma nel gennaio del 2001 (per soli 3 match) prima di dare l’addio definitivo al calcio, valido per tutte le stelle di questo sport, CR7 compreso: “Il singolo viene esaltato quando la squadra raggiunge dei traguardi importanti. Se questo non succede anche la prestazione del singolo ne risente“.

Gianluigi Buffon
Andrea Pirlo e Gianluigi Buffon dopo la vittoria ai Mondiali del 2006 in Germania

Gianluigi Buffon, il portiere dei record

È probabile che nel prossimo incontro di campionato, mercoledì sera in trasferta contro il Sassuolo, il numero 77 bianconero potrebbe partire titolare e ritoccare ulteriormente il record assoluto di presenze in Serie A: attualmente sono 656, nove in più rispetto a Paolo Maldini, al secondo posto in questa speciale classifica.

Ma non è l’unico record detenuto da Gigi: è l’unico giocatore ad aver vinto il maggior numero di scudetti nel massimo campionato italiano (10 scudetti), detiene il record di apparizioni con la Nazionale azzurra (176) e quello di imbattibilità nella Serie A a girone unico (ha mantenuto la porta inviolata per 974 minuti nella stagione 2015-2016). Inoltre è uno dei due calciatori italiani ad aver superato le 1000 presenze in carriera e il quinto di sempre a livello mondiale con 1128 presenze (prima di lui solo Peter Shilton con 1390, Rogério Ceni con 1233, Roberto Carlos con 1138 e Xavi Hernández con 1135).

Nel suo palmarès oltre i 10 scudetti con la Juventus, più uno revocato, sono presenti 1 Coppa del Mondo vinta con la Nazionale in Germania nel 2006, un campionato europeo Under-21, 1 medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo, 1 Coppa Uefa con Parma nella stagione 98/99, 5 Coppe Italia, 7 Supercoppe italiane (giocatore che ne ha vinte di più in assoluto), 1 campionato francese, 1 campionato di Serie B e 1 Supercoppa francese. Ma c’è ancora la possibilità di aggiungere un altro trofeo da calciatore in bacheca: il 19 maggio è in programma la finale di Coppa Italia tra Juventus e Atalanta, che si disputerà al Mapei Stadium di Reggio Emilia.

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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