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Climatizzatori d’aria, la vera storia della loro invenzione

La storia di una grande idea che cambiò il modo di affrontare le alte temperature.

Siamo ormai abituati all’aria refrigerata, non ne possiamo più fare a meno e senza ombra di dubbio ci migliora la vita, soprattutto oggi che le temperature tropicali ci investono sempre più anche a latitudini inaspettate. Come sempre ogni comodità odierna è stata il risultato di ricerca e sperimentazione, piccoli passi ed idee che resero possibile ciò che per noi è ormai abitudine, quasi scontata.

La vera storia parte da qui

Il primo che teorizzò la possibilità di modificare la temperatura dell’aria ambientale fu un medico, il Dott. John Gorrie, che utilizzò del ghiaccio per raffreddare l’aria per i pazienti in un ospedale della Florida. Cercò di brevettare la sua idea nel 1851 ma il finanziatore morì e il Dott. Gorrienon ebbe la disponibilità economica per sviluppare il suo progetto.

Solo dopo circa cinquanta anni, nel 1901 nasceva il primo modello di condizionatore d’aria elettrico ad opera di un venticinquenne ingegnere meccanico, Willis Haviland Carrier. Il suo apparecchio veniva brevettato nel 1906, sfruttava l’evaporazione dell’acqua nell’aria per abbattere la temperatura della stessa e venne allora menzionato come raffreddamento per evaporazione. I primi condizionatori d’aria usavano però dei gas altamente tossici ed infiammabili come ammoniaca o propano.

Solo nel 1928 un chimico ed ingegnere statunitense Thomas Midgley Jr creò un composto organico conosciuto col nome di Freon: nasceva una famiglia di gas noti con l’acronimo di C.F.C. (cloroFluoroCarburi). Questo passaggio rasserenò notevolmente gli animi per la netta riduzione dei rischi fino allora affrontati, i nuovi macchinari risultarono molto più sicuri, tranne scoprire in seguito che il Freon era un gas dannoso per l’ozono dell’atmosfera. È stato dismesso nel 2020 a vantaggio di gas meno rischiosi come R410 e la sua evoluzione, dichiarata ad impatto inquinante pari a 0, il gasR32.

climatizzatori
Condizionatore (Unsplash)

Il primo condizionatore

Fu installato in una tipografia a Brooklyn, New York nel luglio del 1902, per ridurre il tasso di umidità che rendeva difficile il trattamento degli inchiostri e della carta. Le applicazioni non si limitarono alle sole strutture industriali ed abitazioni private, ma nel 1936 venne autorizzata la sperimentazione della climatizzazione delle auto. Negli Stati Uniti nasceva un kit per un mini impianto dotato di ventilatore, serpentina dove avveniva il raffreddamento ed un compressore.

Nel 1939, al salone dell’auto di Chicago veniva presentata la prima vettura dotata di aria condizionata di serie, prodotta dalla Packard Motor Company. In Europa fu definita la solita “americanata” di cui fare a meno, ma all’inizio degli anni ’60 le cose cambiarono, nacque negli Stati Uniti un kit di condizionamento per auto della Frigi King, che venne importato in Italia. Quattroruote fece un test di installazione su una Fiat 1800, con buoni risultati. Il kit era molto ingombrante e poteva essere montato solo su grosse vetture.

Passarono ancora vari anni prima che l’aria condizionata per auto fosse proposta come accessorio a richiesta , e comunque solo per auto prestigiose. Dagli anni ’90 non è più un optional ed ogni autovettura la monta di serie. Soprattutto su vetture commerciali, furgoni e camion dove è indispensabile lavorare in condizioni ottimali.

Un tempo i condizionatori assorbivano parecchia potenza al motore, oggi non è più così e sono diventati una componente importante ed essenziale del veicolo come tutte le altre. Se controllato ad ogni inizio estate, pulito e sanificato sarà sempre affidabile e garantirà una perfetta refrigerazione dell’abitacolo. Spesso non ci si accorge delle comodità di cui disponiamo oggi ma pensate ad un ritorno dalle vacanze senza l’aria condizionata in auto, con la famiglia al completo e magari gli animali domestici.

Cristina Baron

Nata a Brescia, a 18 anni mi sono trasferita a Londra per un periodo. Al ritorno ho conseguito a Milano la laurea in Scienze Politiche con indirizzo internazionale pubblicistico. Vivo a Torino da 30 anni ed ho un figlio. Mi sono sempre occupata di scrittura anche ricoprendo ruoli imprenditoriali. Ho scritto e pubblicato due romanzi e ne ho altri nel cassetto. Il mio lavoro, la mia vita sono da sempre accompagnati da incessante curiosità ed inguaribile passione.

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