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Conti pubblici italiani, l’Ue ci ripensa: “Soluzioni possibili”

BRUXELLES. Tornano i sorrisi in quel del Sol Levante fra la delegazione tricolore e i vertici dell’ Unione Europea. Segnali di distensione con Bruxelles sui conti pubblici italiani. Sulla procedura per il debito all’Italia “possono essere trovate delle soluzioni nel dialogo tra la Commissione europea e Roma, ma l’Italia deve dimostrare che rispetterà le regole in futuro“: così fonti europee altamente qualificate che aggiungono: “ma Roma si deve rendere conto dell’enorme impatto che la sua economia ha sul resto dell’Unione“.

Sul negoziato per evitare la procedura d’infrazione all’Italia “il clima è costruttivo, sono fiducioso che si possa trovare una soluzione”:  ha detto il premier Giuseppe Conte parlando a Osaka, al suo arrivo per i lavori del vertice G20. Sulla stessa linea il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, anche lui a Osaka: “Stiamo adottando provvedimenti che ci portano sostanzialmente in linea, ci sono le basi” per evitare la procedura di infrazione: ha detto il responsabile di via XX Settembre. Inoltre, ha spiegato, “l’andamento delle finanze pubbliche sta andando meglio di quanto previsto“.

Un impegno, quello del vertice a Osaka, che si chiuderà sabato alle 15,20, ora locale, è attesa una conferenza stampa del premier. Dopodiché, Conte dovrà prendere l’aereo per raggiungere Bruxelles (una dozzina di ore di viaggio), dove domenica 30 giugno, intorno alle 18, inizierà al terzo piano dell’Europa buiding il Consiglio europeo straordinario sulle nomine, che dovrebbe andare per le lunghe. Già nel programma, infatti si avverte che «se necessario, l’incontro potrebbe continuare con una colazione lunedì primo luglio». Al termine del Consiglio si terrà una conferenza stampa, domenica notte o lunedì mattina. Lunedì poi Conte dovrebbe fare ritorno in Italia, anche perché il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare il Ddl di assestamento di bilancio, con il piano di contenimento del deficit tra i sette e gli otto miliardi predisposto dal governo, alla vigilia della decisione del Collegio dei commissari del 2 luglio, in vista, a sua volta, del sigillo Ecofin (i ministri delle Finanze Ue) del 9.

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