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Covid, aumenta l’incidenza dei casi ma cala l’indice Rt

L’incidenza settimanale del Covid a livello nazionale è in aumento: 176 per 100mila abitanti (3-9 dicembre) contro 155 per 100mila abitanti della scorsa settimana . Questi i dati rilevati dall’ultimo monitoraggio effettuato dalla Cabina di regia, i cui dati sono stati comunicati questa mattina dall’Istituto Superiore di Sanità .

Se la situazione sull’incidenza dei casi settimanali crea qualche piccola preoccupazione, anche se non è il caso di creare inutili allarmismi, diversa è quella relativa all’indice Rt: nel periodo compreso tra il 16 novembre e 29 novembre, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato invece pari a 1,18 (range 1,06-1,24), in leggera diminuzione rispetto alla settimana precedente (quando era pari a 1,20).

L’incidenza più alta nella Provincia autonoma di Bolzano. Sotto osservazione Friuli, Veneto e Valle d’Aosta

A livello regionale l’incidenza massima di casi Covid è stata segnalata nella Provincia autonoma di Bolzano, che registra questa settimana il valore di 556,1 casi per 100mila abitanti, 380 in più rispetto alla media nazionale. Seguono, con valori ampiamente oltre soglia, il Friuli-Venezia Giulia (378 casi per 100mila), Veneto (365,5) e Valle d’Aosta (266,4).

Più in generale tutte le Regioni e Province autonome, tranne una, superano comunque la soglia di allerta fissata a 50 casi per 100mila abitanti, limite oltre il quale risulta complesso attuare il tracciamento dei casi. L’unica Regione a registrare un valore sotto soglia è il Molise, con 28 casi per 100mila abitanti, considerata a rischio basso. Mentre il resto delle venti Regioni italiane è considerato a rischio moderato. Inoltre dodici Regioni e Province autonome riportano un’allerta di resilienza.

Terapie intensive: cresce l’occupazione dei reparti ospedalieri

Anche questa settimana si registra una crescita dell’occupazione dei reparti ospedalieri: il tasso di occupazione in terapia intensiva è all’8,5% (rilevazione giornaliera al 9 dicembre) contro il 7,3% (rilevazione giornaliera al 2 dicembre). Mentre nelle altre aree mediche il tasso di occupazione a livello nazionale sale al 10,6% (rilevazione giornaliera al 9 dicembre) contro il 9,1% (rilevazione giornaliera al 2 dicembre).

Venti Regioni a rischio moderato – Sempre secondo i dati dell’Iss, ci sono venti Regioni e Province autonome risultano classificate a rischio moderato questa settimana. Una regione – il Molise – è classificata a rischio basso. Dodici Regioni e Province autonome riportano un’allerta di resilienza.

Infermieri Covid - indice Rt

Occupazione delle terapie intensive: sette Regioni oltre la soglia di allerta

Sono sette le Regioni/Province autonome che questa settimana superano la soglia di allerta per quanto concerne l’occupazione di posti letto Covid nelle terapie intensive, il cui limite è fissato al 10%. Le Regioni in questione sono Calabria (all’11,8%), Friuli Venezia Giulia (14,3%), Liguria (12,4%), Marche (14,8%), Provincia autonoma di Bolzano (18%), Provincia autonoma di Trento (16,7%) eVeneto (12,4%). Al limite la situazione dell’Emilia Romagna che registra un valore del 10%. Superano invece la soglia di allerta del 15% per l’occupazione dei reparti di area medica quattro tra Regioni e Province autonome: Calabria (al 16,8%), Friuli Venezia Giulia (23,3%), Provincia autonoma di Bolzano (19,2%) e Valle d’Aosta (24,2%).

Crescono i casi non associati a catene di trasmissione

È in forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (37.278 contro 30.966 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in aumento (34% contro il 33% della scorsa settimana). In diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (40% contro il 45%), mentre sale la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (26% contro il 22%).

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