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Covid: dal primo maggio niente più green pass. La Lega: “Finalmente”

Oggi il Consiglio dei ministri decide la road map per l'uscita dal Covid. Dal primo maggio via a tutte le restrizioni

Il green pass sparisce il primo maggio. Lo ha deciso la cabina di regia riunitasi a palazzo Chigi. La decisione sarà ufficializzata nel pomeriggio dal Consiglio dei ministri, al termine del quale interverranno il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro della Salute Roberto Speranza. L’obbligo del certificato verde resterà quindi anche per tutto il mese di aprile. Lo stesso accadrà per l’uso delle mascherine al chiuso.

Il ministro della Salute Roberto Speranza accanto al premier Mario Draghi

L’allentamento delle restrizioni dal primo aprile

Con la scadenza dello stato di emergenza il 31 marzo, invece vengono meno altri obblighi: come quello del green pass sui mezzi pubblici e quello del certificato “rafforzato” per gli over 50 nei luoghi di lavoro. Dal primo aprile torna anche al 100% la capienza negli stadi. Nella road map del governo previsto anche il venir meno della quarantena da contatto. In isolamento resteranno solo quanti risulteranno positivi.

Spariscono Cts e struttura commissariale

Con il primo aprile vengono meno anche il Comitato tecnico scientifico e la struttura commissariale del Generale Figliuolo. Al suo posto il ministero della Salute istituirà una unità operativa dedicata all’uscita dall’emergenza Covid.

La Lega: “Finalmente”

Fonti della Lega fanno conoscere la soddisfazione del partito. “Prime richieste della Lega finalmente accolte: cade l’obbligo vaccinale per gli over50, ritorna il diritto al lavoro, basta Italia a colori. Con la fine dello stato di emergenza ci sarà lo scioglimento del Cts, lo stop ai limiti di capienza per gli stadi, fine del green pass per entrare nei negozi. Dal primo maggio, via tutte le altre limitazioni“. Il Carroccio poi fa sapere che “insisterà per allentare le restrizioni a chi è già stato duramente colpito come ristoranti, discoteche, centri sportivi e congressisti“.

Emanuele Iacusso

Classe 1971, studi di filosofia, giornalista professionista. Si occupa da 20 anni di politica, come assiduo frequentatore di Palazzi romani. Ha lavorato lungamente in radio e in televisione, presso importanti network nazionali. Tra le passioni i motori, l'astronomia e lo sport.

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