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Elezioni Quirinale, ennesima fumata nera: 441 astenuti e 261 schede bianche

Nel quarto scrutino per l’elezione del Presidente della Repubblica continuano a dominare l’astensionismo e la ormai celebre “Bianca Scheda“, che purtroppo non ha nulla a che vedere con il nome e cognome di uno dei possibili candidati a ricoprire la massima carica dello Stato.

Anche in questa giornata si è registrata l’ennesima fumata nera, nonostante dalla quarta giornata di votazioni in poi il quorum sia sceso dai due terzi dell’Assemblea (635 voti) alla maggioranza assoluta, pari a 505 preferenze.

I grandi elettori del centrodestra si sono dimostrati compatti e la quasi totalità ha seguito l’indicazione dei vertici di partito e su 453 votanti in 441 hanno rifiutato la scheda. Sono stati solo 12 i grandi elettori di questa coalizione ad andare controcorrente, tra i quali Vittorio Sgarbi e Elio Vito, che però hanno spiegato pubblicamente la loro scelta.

Sgarbi vota Riccardo Muti e attacca Letta: “Non è niente e non ha fatto nulla”

In particolare l’attuale sindaco di Sutri e celebre critico d’arte ha confessato di aver votato per il direttore d’orchestra Riccardo Muti. Inoltre, poco dopo la votazione, si è scagliato contro il segretario Dem Letta con un duro post su Facebook nel quale afferma: “Letta non ha un’idea. Non è niente e non ha fatto mai nulla. Lui ha un partito disperso che non esiste.”

elezioni quirinale

Il parlamentare azzurro, invece, su Twitter, ha spiegato così la sua decisione: “Non mi sono adeguato alla decisione del centrodestra di astenersi e non votare, un modo surrettizio per controllare i parlamentari, nascondere le divisioni interne ma soprattutto una grave mancanza di rispetto istituzionale. Ho partecipato – conclude – dunque come mio dovere alla votazione“.

Mattarella è ancora il preferito con 166 voti, flop per Casini che raccoglie solamente 3 voti

Le schede bianche sono state 261, mentre l’attuale Capo dello Stato Sergio Mattarella ha ricevuto 166 voti, 41 in più rispetto a ieri . Nino di Matteo, candidato da Alternativa c’è e dagli ex M5s al posto del giurista Maddalena, ottiene 56 voti. Otto voti per Luigi Manconi, 6 vanno alla ministra della Giustizia Marta Cartabia, 5 al premier Mario Draghi, 4 a Giuliano Amato, 3 a Pier Ferdinando Casini e 2 a Elisabetta Belloni. Le nulle sono state 5, i voti dispersi 20. In tutto i presenti sono stati 981, 540 i votanti.

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