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Falcone e Borsellino sulle monete da due euro

I due magistrati simbolo della lotta alla mafia adesso saranno sulla moneta da due euro in circolazione da ieri. La stavano coniando da mesi all’Istituto poligrafico di Roma in via Salaria, perché fosse pronta per l’inizio del 2022.

La fotografia

L’effige della moneta ritrae l’immagine iconica dei due magistrati uccisi esattamente trenta anni fa dalla mafia. I due magistrati sono seduti accanto con l’aria scherzosa, le teste ravvicinate. Dalla posa si presume che sia proprio Falcone ad avvicinarsi al collega per bisbigliare qualcosa che fa sorridere Borsellino. Di questa foto sappiamo che fu scattata nel marzo del 1992 nella sala conferenza dell’albergo Trinacria, oggi museo del Mare, dove si svolgeva un dibattito sulla mafia.

Secondo quanto raccontato da Giuseppe Ayala al Corriere della Sera si trattò di un’occasione letteralmente inventata da Giovanni Falcone per presentare la candidatura di Ayala con il partito Repubblicano e all’iniziativa aderì anche Paolo Borsellino. Pochi mesi più tardi i Falcone e Borsellino sarebbero stati assassinati dalla Mafia e la foto di Tony Gentile, giovane fotografo palermitano sarebbe diventata il simbolo della lotta alla mafia tanto da essere impressa sulla moneta che li celebra.

Tiratura limitata

Una moneta simbolica e celebrativa ma che non è stata coniata solo per la gioia dei collezionisti e per pura commemorazione. I due euro con Falcone e Borsellino circolano con valore legale come le altre monete. La tiratura, è per un valore di sei milioni di euro pari a tre milioni e monete anche se non sono numeri da poco, resta una tiratura limitata ed è certa la corsa dei collezionisti per averla nella loro raccolta.
Oltre all’immagine dei due magistrati, la moneta avrà anche le dodici stelle dell’Unione Europea che circondano la parte esterna della moneta, sotto la quale comparirà la scritta maiuscola “Falcone -Borsellino” con le due date “1992 – 2022”, rispettivamente l’anno degli attentati che provocarono la morte dei magistrati e l’anno in cui è stata emessa la moneta. Tra le due cifre infine l’acronimo della Repubblica italiana “RI”. In piccolo a destra poi comparirà la lettera “R”, identificativo della Zecca di Roma, mentre a sinistra, “VdS”, sigla dell’autore Valerio de Seta.

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Valentina Roselli

Laureata in Scienze Politiche, giornalista, ha iniziato come cronista per importanti testate nazionali e locali, ha collaborato con alcuni periodici di attualità occupandosi di politica ed è stata direttrice editoriale del quotidiano "Notizie Nazionali". Negli ultimi anni ha lavorato come ghostwriter e ha collaborato ad inchieste giornalistiche di attualità per radio e tv online.

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