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Germania contraria al price cap sul gas: annunciato uno scudo da 200 mld

Il governo di Berlino ha deciso di affrontare i rincari del gas attraverso l’utilizzo di misure economiche straordinarie con l’obiettivo di calmierare i prezzi solo ed esclusivamente in Germania. Ieri il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato uno scudo da circa 200 miliardi di euro. “Il prezzo del gas deve andare giù“, ha sottolineato. Una mossa che ha fatto scendere immediatamente il prezzo del gas, che ad Amsterdam ha chiuso il calo del 9,4% raggiungendo quota 187,7 euro a megawattora.

Nonostante l’irritazione dell’Italia e di altri 14 Paesi dell’Ue, tra i quali la Francia, il governo tedesco ha ribadito la propria contrarietà al price cap generalizzato. Non tanto per “ragioni ideologiche“, ma perché è necessario “garantire la sicurezza degli approvvigionamenti” e con un tetto su tutte le importazioni “c’è un alto rischio che il Gnl vada verso l’Asia o altrove“. Il rischio per Berlino, spiegano fonti diplomatiche, è che il caro energia diventi “un problema ancora più grande” tagliando l’Europa fuori dalle forniture. L’unica soluzione accettabile per il governo tedesco, sottolineano ancora le stesse fonti, è quella di negoziare direttamente con i fornitori.

Non è casuale il timing dello scudo di Berlino che giunge a 24 ore dal Consiglio Energia e proprio mentre la Commissione si limitava a proporre il price cap al gas russo spiegando che un tetto generalizzato a tutto l’import avrebbe comporta rischi significativi legati alla sicurezza di forniture di energia, l’aumento della domanda, la perdita attrattività per i fornitori e la mancanza di quell’incentivo di mercato che ora permette il trasferimento di gas tra gli Stati Ue.

La necessità tra i paesi dell’Ue di fare fronte comune

Mi aspetto unità e solidarietà, questi sono i principi base. Siamo in guerra e la battaglia decisiva sarà quest’inverno, quindi dobbiamo restare uniti“. Lo ha detto il ministro dell’Industria della Repubblica Ceca, Jozef Sikela, che detiene la presidenza di turno dell’Ue, prima del Consiglio straordinario Energia, facendo riferimento allo scudo da 200 miliardi annunciato da Berlino. “Il price cap al gas non è sul tavolo oggi – ha quindi aggiunto Sikela -. Mi aspetto che andremo avanti passo dopo passo, implementando le misure strada facendo. Potrebbe essere il prossimo punto in agenda“.

germania scudo

Italia contraria allo scudo tedesco, Meloni: “In Ue serve una strategia comune”

Lo scudo da 200 miliardi annunciato da Berlino per calmierare prezzi in Germania ha innescato anche la reazione del premier Mario Draghi. “Non possiamo dividerci a seconda dello spazio nei nostri bilanci nazionali, serve solidarietà“, ha avvertito. E chi probabilmente gli succederà a Palazzo Chigi, Giorgia Meloni, ha aggiunto: “Nessuno Stato membro può offrire soluzioni efficaci e a lungo termine da solo in assenza di una strategia comune, neppure quelli che appaiono meno vulnerabili sul piano finanziario“.

Parigi: “Fare di più e con solidarietà su questioni energetiche”

Per la ministra francese per la Transizione energetica, Agnes Pannier-Runacher, l’Ue deve “fare di più e concludere più rapidamente“. “È in corso un’intensa attività diplomatica, ne ho parlato con i miei omologhi belga, tedesco, spagnolo, italiano, polacco, rumeno, e ceco, siamo tutti consapevoli di avere una responsabilità, quella di difendere le nostre imprese e la nostra industria, e di creare solidarietà europea intorno a queste questioni energetiche“.

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