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Giocattoli d’antan prodotti tra il 1860 e il 1930 in mostra a Roma

ROMA. Una selezione di preziosi esemplari della collezione capitolina di giocattoli antichi, battezzata “Ra-Ta-T-Ta, Bang-Bang” è ospitata da alcuni giorni al museo delle Mura di Roma. La mostra, che proseguirà sino l’1 marzo 2020, anticipa anticipa la grande esposizione che si potrà ammirare al museo di Roma a Palazzo Braschi da aprile a settembre 2020 e che per la prima volta esporrà al pubblico la più grande selezione della collezione mai messa in mostra.

Sullo sfondo sembra di sentire l’eco di rulli di tamburi e squilli di tromba, dentro le mura dove armi e militari sono stati realmente presenti per secoli, tra aerei, navi, carri armati, fortini e, naturalmente, soldatini.  In legno, stagno, piombo, gesso, cartapesta, cartone o semplicemente carta, per decenni hanno fatto compagnia ai bambini di tutto il mondo, quando a scandire i ritmi del gioco non c’erano ancora i videogame. Nelle torri dell’antica Porta di San Sebastiano sono esposti 137 pezzi della collezione di giocattoli antichi di proprietà di Roma Capitale, per lo più riferibili alla cosiddetta “età d’oro” del giocattolo, cioè gli anni compresi tra il 1860 e il 1930.

La mostra si snoda lungo due piani del museo e nel percorso i giochi di guerra sono disposti fantasiosamente, senza alcun criterio cronologico e tipologico, e corredati da altri pezzi “fuori contesto” come bambole, pupazzi, macchinine, una bicicletta, un monopattino. L’obiettivo dell’allestimento è quello di ricreare un contesto ludico, libero e “senza regole”, e offrire al visitatore la sensazione di affacciarsi in una stanza di bambini per osservare il loro spazio di gioco. Ad esempio, può soffermarsi a curiosare tra soldatini di epoche diverse che si sfidano sugli spalti di castelli in miniatura. La mostra si snoda lungo due piani del museo.

Nelle sale del secondo piano i giochi di guerra, tra cui armi, fortini, soldatini, navi, aerei e carri armati, sono disposti in “angoli gioco” accanto a bambole, maschere e macchinine, nella ricostruzione volutamente disordinata e incongrua di una stanza di bambini. Si alternano uno spazio agguato e un angolo dedicato alla lettura, uno spazio domestico per le bambole con un piccolo guardaroba per giocare a travestirsi, diverse imbarcazioni in navigazione sovrastate da velivoli di ogni genere. Infine, è disponibile anche una sala dedicata al gioco libero, con macchine da corsa e personaggi dei cartoni animati, ed è in programma un calendario di laboratori didattici per scuole, bimbi e famiglie.

L’esposizione, a ingresso gratuito, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura, è a cura di Emanuela Lancianese ed Ersilia Maria Loreti. 

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