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Il mâitre chocolatier Silvio Bessone si candida a sindaco di Cuneo

Dal cioccolato alla politica. Potrebbe essere sintetizzata così la nuova avventura di Silvio Bessone, mâitre chocolatier e imprenditore nel settore gastronomico che si candiderà alla carica di sindaco nella città di Cuneo. La sua è la 4° candidatura dopo quella di Luciana Toselli, Giancarlo Boselli e Giuseppe Lauria. La decisione è stata presa pochi giorni fa, e sabato 15 Bessone ha tenuto la conferenza stampa ufficiale presso il Cristal Hotel di Cuneo.

Classe 1965, laureato con lode in Scienze Culinarie e tutta una vita passata in cucina, ha coperto vari ruoli; prima di diventare maestro del cioccolato e pasticcere è stato anche panettiere, cuoco e perfino cameriere, perché la ristorazione è un mondo variegato e ogni ruolo ha una sua importanza e dignità.

E questa dignità Silvio Bessone l’ha sempre avvertita e protetta, al punto tale che da un anno ha deciso di aderire al movimento “Le Partite IVA”. Sin dal gennaio del 2021 Bessone ha partecipato alla protesta “#IoApro”, tenendo simbolicamente accese le luci e aperti i locali oltre l’orario di chiusura prescritto.

Il cioccolatiere di Vicoforte aveva quindi già preso un impegno morale e politico con i cittadini ancora prima della scelta di candidarsi. Adesso l’obiettivo è migliorare la qualità della vita di Cuneo. Anche se, per dovere di cronaca, bisogna ricordare che Bessone nel 2012 si era già candidato a sindaco di Mondovì ottenendo 82 voti e lo 0,67% delle preferenze.

Bessone: “Un segnale alle imprese”

Coerentemente con la sua professione, il tema principale che Silvio Bessone intende mettere al centro della sua attività politica sono le imprese. “Ho deciso di mettermi in gioco in prima persona per porre il tema dell’impresa, voglio dare un segnale. Gli imprenditori non si espongono mai, ma se non ci si occupa della politica prima o poi sarà la politica a occuparsi di noi, come diceva Einaudi”, ha dichiarato il maestro del cioccolato.

Puntando il dito contro una “falsa sinistra democristiana” che ha guidato in passato Cuneo, l’obiettivo del pasticcere è ridare alla città il valore e l’importanza che merita all’interno delle province piemontesi. Stando ai dati di vivibilità del 2021 presentati dal Sole 24 ore, il capoluogo è sceso di ben 14 posizioni rispetto al 2020.

Un dato che si fa più pesante se confrontato con le altre province che invece guadagnano posizioni (ad eccezione di Biella che tuttavia ne perde solo 2). Tra gli indicatori cittadini che sono in netta discesa c’è proprio quello di “affari e lavoro” (-16 posizioni rispetto al 2020), ovvero il campo in cui vuole battersi Bessone.

Silvio Bessone
Silvio Bessone

Un’eccellenza nel mondo del cioccolato

Dedito sin da piccolo alla sua professione, Bessone ha costruito la sua carriera principalmente nel mondo del cioccolato. È giunto fino alla Mata Atlantica, in Brasile, per scoprire e conoscere le piante di cioccolato, selezionando di persona la tipologia migliore.

A Vicoforte fonda “Le delizie di Silvio Bessone”, una fabbrica artigianale dove lavorano in modo permanente e stagionale una decina di persone. In questo modo struttura tutta la sua professione attorno alla produzione del cioccolato; per via della sua conoscenza della materia è stato spesso ospite in programmi Rai, Mediaset e tv locali.

Una delle sue ultime creazioni imprenditoriali è la “Cioccolocanda”, una struttura ricettiva dove ogni cosa coinvolge il cioccolato. Dal ristorante alle camere, arrivando perfino al bagno nella cioccolata, tutto è incentrato su questa realtà che Bessone conosce da sempre.

Quella di Bessone è la storia di un imprenditore realizzato che ha dunque deciso di mettere in gioco la sua esperienza nel campo più difficile, quello della politica. Per approfondire meglio la questione gli abbiamo posto delle domande in merito alla sua candidatura, alle quali ha gentilmente risposto.

Intervista a Silvio Bessone

Da dove è nata l’esigenza di candidarsi a sindaco?

Cuneo ha bisogno da tempo di persone che portino la voce degli imprenditori nelle istituzioni; basti considerare che su 32 consiglieri comunali solo 2 possono sapere, perché lavoratori autonomi, cosa significhi avere una partita IVA, dover fare i conti tutti i giorni con la burocrazia, con i costi delle materie prime, degli affitti, del personale, tutti aspetti che vanno migliorati, partendo sin dai comuni, enti in prima fila nel richiedere tributi come la TARI o la TOSAP ma che non sempre riescono a fornire servizi all’altezza delle aspettative dei cittadini.

Pensa che la sua esperienza come maestro nella sua professione possa tornare utile anche nella vita politica?

Sono un imprenditore, e la mia candidatura va vista in primis come la necessità di portare la voce del mondo imprenditoriale in un ambiente come il consiglio comunale dove tale mondo ad oggi è praticamente assente, considerando che gli imprenditori sono una base essenziale della società civile.

Come imprenditore da decenni, vivo tale realtà tutti i giorni e i nostri lavoratori autonomi hanno bisogno di due cose: semplicità e chiarezza, e come candidato sindaco, sono pronto a dargliele, e sarà un onore per me ripagare la loro fiducia, qualora me la concederanno.

Silvio Bessone

Di quali ‘ingredienti’ ha bisogno in questo momento Cuneo?

“Ci sono diverse priorità da sistemare. Il primo luogo la gestione di aree urbane come Corso Giolitti, area in forte degrado che sconta problemi legati anche all’immigrazione e che si è trasformata in una zona quasi ghetto; bisogna mettere in regola tante attività commerciali lì presenti.

C’è poi il bisogno di gestire meglio i fondi; lo dimostra la situazione del Parcheggio di Piazza Europa, dove c’è stato un utilizzo di risorse di alcuni milioni di euro che avrebbero potuto essere utilizzati meglio. Un caso smile è il Nuovo Ospedale di Cuneo, del quale vorremmo capire come mai la scelta di suddetto ospedale è stata fatta senza degnarsi di consultare le categorie imprenditoriali.”

Qual è la ricetta di “cambiamento” che proporrebbe ai suoi cittadini?

È molto semplice, come tutte le buone ricette. I punti su cui intendiamo battere sono una maggiore partecipazione dei cittadini e altrettanto coinvolgimento nelle scelte amministrative. Il tocco finale è la necessità di completare opere pubbliche e, soprattutto, dare un sostegno alle imprese.

In Piemonte si dice, se ci permette il gioco di parole “fare la figura da cioccolataio”. Il fatto che un imprenditore si arrischi a prestarsi alla politica, dato che questa scelta non è mai indenne da rischi, le ha mai fatto venire dubbi sulla sua candidatura? Anche Farinetti declinò l’invito qualche anno fa se si ricorda

“So bene che l’impresa si presenta ardua ma tutti noi imprenditori siamo in fondo anche un po’ sognatori e partiamo da idee in apparenza impensabili per poi concretizzarle e quindi io non ho timore di confrontarmi in questa competizione elettorale pur sapendo che la concorrenza sarà agguerrita e molto complessa e state certi che non lesinerò impegno ed energie per ottenere il miglior risultato possibile. E se dovessi fare, come si dice in piemontese, la figura del cioccolataio, lasciatemi dire che sono fiero e sarò sempre fiero di essere un cioccolataio!”

Danilo Dacunto

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