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Il test molecolare negativo voluto da Draghi per entrare in Italia non piace all’Europa

Mario Draghi ha scosso l’Europa decidendo che tutti i viaggiatori dell’Unione Europea dovrebbero presentare un test molecolari negativi, indipendentemente dal fatto che siano vaccinati o meno. Anche Portogallo, Grecia e Irlanda hanno adottato misure unilaterali per bloccare il Covid alle loro frontiere.

La rapida comparsa della variante Omicron ha occupato gran parte dei dibattiti al Consiglio europeo. La significativa trasmissione di questa variante sta mettendo nel panico alcune capitali, che hanno deciso unilateralmente di adottare misure di viaggio aggiuntive.

Un atteggiamento denunciato da alcuni Stati membri, i quali ricordano che le regole di libera circolazione e la tessera sanitaria sono state redatte insieme e meritano, quanto meno, una preventiva informazione alla Commissione e ai vicini nei tempi concordati. Tuttavia altri tre paesi hanno già preso decisioni unilaterali che richiedono un test molecolare negativo: Portogallo, Grecia e Irlanda.

I test molecolari negativi non sono una garanzia

Tuttavia, i test richiesti da Italia, Grecia, Portogallo e Irlanda non offrono alcuna reale garanzia di non contaminazione. I viaggiatori hanno mille opportunità di contrarre la malattia tra il loro test e l’ingresso in Portogallo, Italia, Grecia o Irlanda.

Nel corso dei dibattiti al Consiglio Europeo si è deciso che le misure aggiuntive decretate da entrambe le parti dovessero rispettare almeno i termini informativi previsti dalla normativa vigente. In linea di principio, devono essere annunciati alla Commissione e agli altri Stati membri 48 ore prima della loro entrata in vigore.

Si discute intanto su una strategia comune per la terza dose

Intanto i capi di Stato e di governo hanno discusso dello sviluppo di un quadro europeo per la terza dose. La Commissione adotterà un atto delegato nei prossimi giorni, previa consultazione degli esperti. Ai residenti in Europa si consiglia una dose di richiamo entro un massimo di sei mesi, dopodiché avrebbero un massimo di tre mesi per effettuare l’iniezione. La regola del 6+3 va intesa come massimo.

La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha presentato i dati dell’Ecdc sulla pandemia, che in tutta l’Unione europea mostrano un tasso di incidenza di 797 ogni 100.000 abitanti, ma un tasso di mortalità inferiore, circa 56 ogni 100.000.

Gli Stati membri hanno anche fatto il punto sulle donazioni di vaccini. L’UE si è impegnata a condividere 350 milioni di dosi. Ad oggi, solo 110 milioni di dosi sono state effettivamente condivise. Il trasporto in Africa è complicato a causa delle difficoltà di stoccaggio a bassa temperatura. Le capacità di stoccaggio dei paesi destinatari sono saturate.

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Valentina Roselli

Laureata in Scienze Politiche, giornalista, ha iniziato come cronista per importanti testate nazionali e locali, ha collaborato con alcuni periodici di attualità occupandosi di politica ed è stata direttrice editoriale del quotidiano "Notizie Nazionali". Negli ultimi anni ha lavorato come ghostwriter e ha collaborato ad inchieste giornalistiche di attualità per radio e tv online.

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