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IO APRO con o senza DPCM, giorno decisivo per 30mila esercenti: locali full, le interviste

Oggi é la giornata che tanti esercenti attendevano, l’iniziativa IOAPRO é passata dalle parole ai fatti, da questa mattina ci siamo già confrontati con quanti hanno organizzato l’iniziativa, palestre e ristoranti sono operativi, anche se il DPCM non ha dato loro il via libera. Anzi la zona bianca, di cui a lungo si é parlato, che consentirebbe un ritorno alla pseudo normalità con la riapertura ufficiale di palestre, cinema, teatri e dei ristoranti anche a cena senza limiti d’orario, al momento resta pura utopia, nessuna Regione ha un indice di contagiosità fissato a Rt 0.5, dunque la protesta ‘pacifica’ prosegue nei suoi intenti.

Lo scopo dei gestori di palestre e ristoratori che hanno optato per questa iniziativa é tornare a lavorare in piena sicurezza, la situazione é ormai divenuta insostenibile a livello economico, dunque da oggi, ci dice Momi Tito El Hawi ristoratore da Firenze, uno degli organizzatori di IOAPRO1501 : SI apre per non chiudere più”. Stessa idea di Federico Milieni, responsabile marketing della prima palestra di Modena Est che l’11 gennaio ha sfidato il DPCM ed ha riaperto i battenti e che oggi con le altre 11 palestre dello stesso brand GimFIVE ha riaperto ai tesserati la possibilità di allenarsi. Gli operatori di categoria sono appoggiati in questa loro battaglia da Stefano Agnesini, Presidente Nazionale Confederazione Imprese Unite per L’Italia, che si dice basito dal poco supporto che i commercianti stanno ricevendo dalle Associazioni di categoria. Vediamo le loro parole, giacché stamattina, e di questo li ringraziamo, abbiamo già avuto modo di interfacciarci con tutti e tre.

IO APRO, oggi giornata storica per 30 mila esercenti: si torna a lavorare

Così Federico Milieni, GimFIVE:Palestre regolarmente aperte in tutte le 12 sedi, primo controllo in primissima mattinata, 6:30/7 a Grosseto nessun tesserato multato, abbiamo avuto controlli in 7 sedi non hanno multato nessun nostro tesserato e noi continuiamo a lavorare, le palestre restano regolarmente aperte. Controlli anche a Pontedera, Grosseto, Modena Centro, Vignola, Perugia Sette Valli. La gente sta venendo regolarmente in palestra, l’entusiasmo é palpabile, le persone vogliono tornare ad allenarsi e soprattutto sono liete di sostenerci in questa nostra iniziativa, che lo ricordiamo non é contro il Governo o contro le forze dell’ordine, che fanno il loro lavoro, ma é una protesta pacifica per fare comprendere all’esecutivo che gli ultimi DPCM sono divenuti insostenibili.

Alcune categorie, palestre in primis, non possono far altro che riaprire oggi, per cercare di non soccombere, si tratta di sopravvivenza e di non gettare alle ortiche anni di sacrifici”. Poi conclude: “Inutile chiudere le palestre o i ristoranti tacciandoli di essere gli untori, quando a livello di norme anti Covid sono impeccabili, e permettere code infinite fuori dai centri commerciali o sui mezzi pubblici, il contagio si diffonde altrove non certo in palestra cerchiamo di essere obiettivi”.

DPCM o No io riapro, al via la protesta di ristoratori e palestre: locali full

Momi Tito El Hawi : “L’iniziativa IOAPRO sta andando molto bene le adesioni sono tantissime, ovviamente nel rispetto della capienza massima dei locali, abbiamo già messo un massimo di affluenza per stasera, noi siamo già full, come gli altri locali quelli in primis dello zoccolo duro cioé Pesaro, Modena, Sassuolo, Firenze, locali full affluenza tanta, l’attesa per stasera sarà enorme, tanti sono i sostenitori ed a tanti abbiamo dovuto dire purtroppo di no, quindi stiamo cercando altri locali per cercare di accontentare l’affluenza. Allo stesso tempo Siamo consapevoli che la situazione a livello forze dell’ordine sta confluendo per darci addosso ma siamo certi che la tutela legale ci proteggerà, non possono chiudere il locale in maniera definitiva, ma possono dare un’ Ordinanza per chiudere, ma anche questa é illegittima perché segue le regole del DPCM , che secondo noi e secondo la legge é illegittimo, quindi andremo tranquilli avanti per la nostra strada.

Non ci sarà assolutamente bisogno di nessuna sicurezza a livello dei locali, proprio perché le persone verranno in modo pacifico e non c’é bisogno di bodyguard di situazioni che possano incitare a nessuna forma di violenza, proprio perché la gente vuole semplicemente sedersi al tavolo, cenare nei locali e tornare a casa prima delle 22. Questo é quello che farà la stragrande maggioranza dei locali, quindi sarà una disobbedienza gentile , in linea con quello che abbiamo detto, siamo tranquilli a livello legale, siamo tranquilli a livello personale, importante che le forze dell’ordine diano mano al cittadino a fare in modo che non succeda nessun disordine, sono loro in primis che devono avere il buon senso, noi siamo pronti ad accoglierli ‘ a braccia aperte’ anche se venissero a fare le multe, perché sappiamo che questo é il loro lavoro”. A sostenere questa che é stata definita dagli organizzatori di settore una ‘disobbedienza gentile’, vi é il Presidente Nazionale della Confederazione Imprese Unite per L’Italia, Stefano Agnesini, che si é detto parecchio affranto dal poco supporto che i commercianti stanno ottenendo dalle associazioni di categoria. Le sue parole emerse da un confronto telefonico.

Nuovo DPCM, io apro

IO APRO, Agnesini: Confcommercio e Confesercenti tornino a tutelare i commercianti

Confesercenti e Confcommercio si sono dette contrarie alla protesta IO APRO, nonostante il momento critico come quello che stiamo vivendo come associazione di categoria, dice la prima, noi restiamo dalla parte della legalità. Giusto sostenere, ribadisce Confesercenti con forza, gli operatori economici ma senza mettere a rischio la salute pubblica. Confcommercio si rivolge ai ristoratori e a quanti vorrebbero partecipare oggi e dice loro: ‘ “Non aderite, la protesta contravviene ai provvedimenti straordinari emanati dal Governo per far fronte alla diffusione del Covid oltre ad esporre esercenti e clienti a pesanti sanzioni, questi effetti repressivi potrebbero mettere ulteriormente in ginocchio delle categorie già colpite. Comprendiamo e siamo consci della difficoltà economica, ma non é questa la via”.

Per Stefano Agnesini, Presidente Nazionale della Confederazione Imprese Unite per L’Italia, questa presa di posizione é avvilente, possibile non si capisca lo stato di emergenza in cui queste categorie si trovano? Nessuno vuole negare il problema sanitario o esporre a rischi i propri clienti, infatti si riapre nel pieno rispetto delle norme anticovid: igienizzanti, distanziamento sociale, mascherine, chiusura entro le 22. Il nostro unico obiettivo é sostenere quanti per non soccombere vogliono e devono tornare a lavorare, i ristori non sono stati sufficienti nemmeno per pagare le bollette, non é più possibile aspettare i vari colori stabiliti dal DPCM del 16 gennaio per riaprire. Altrimenti molte, troppe attività non avranno nemmeno più la forza di aprire, il tempo dell’attesa é scaduto, ora vi é quello della voglia di ripartire, e lo ribadiamo, nel pieno rispetto delle norme anticovid.

Le associazioni di categoria, perdoni la franchezza, dovrebbero tornare a fare il loro lavoro, non spaventare chi intende riaprire, ma tutelare e sostenere i loro iscritti. Vi é libertà di scelta e libertà di manifestazione, ed io sono al fianco di questa protesta ‘pacifica’. Sono molto contento perché stiamo ricevendo tantissimi messaggi di solidarietà e moltissime adesioni a livello nazionale, si tratta di numeri importanti 20/30 mila esercenti hanno intenzione di riprendere a vivere e soprattutto a lavorare. Confidiamo vi sia un cambio di rotta da parte delle associazioni di categoria, noi dal canto nostro continueremo a dare massimo supporto a questi esercenti, convinti che insieme si possa ripartire più forti di prima.

Erica Venditti

Erica Venditti, classe 1981, dal 2015 giornalista pubblicista. Dall'aprile 2012 ho conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Ricerca Sociale Comparata presso l’Università degli studi di Torino. Sono cofondatrice del sito internet www.pensionipertutti.it sul quale mi occupo quotidianamente di previdenza.

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