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IoApro, green pass, vaccini, Caso Grillo: ne parliamo con l’Avv Bissacco

Tanti i temi ‘caldi’ che in questi giorni stanno facendo discutere i media e l’opinione pubblica, specie sui social, ma che essendo particolarmente delicati si poggiano tutti su un fondamento giuridico, abbiamo dunque deciso, al fine di non cadere nel banale, di interfacciarci su alcuni di questi con l’Avvocato penalista Giorgio Bissacco.

Ne è emersa un’interessante intervista che ha spaziato, grazie alla competenza dell’avvocato, dal caso Grillo, alla riapertura promossa dai fondatori di IOAPRO che si basano sull’incostituzionalità dei vari DPCM, al green pass ai vaccini. Vi riportiamo le interessanti considerazioni che ne sono emerse che forniscono importanti spunti di riflessione.

Caso Grillo, rischi del video a difesa del video: l’avvocato Bissacco precisa

Avvocato Bissacco cosa ne pensa del video che Beppe Grillo ha prodotto e diffuso per difendere il figlio dall’accusa di stupro ai danni di una ragazza? Le parole utilizzate da Grillo personaggio politico e pubblico non rischiano di fare passare un messaggio sbagliato relativamente alla condotta morale della giovane?

“Guardi questo argomento è davvero molto delicato un conto è affrontare il lato umano del gesto ossia un padre che vuole difendere il proprio figlio, può anche essere condivisibile, seppur si possono discutere i modi. Ma quel che certamente stona è che a farlo in modo pubblico, sui social, con un profilo seguito da milioni di followers, sia un personaggio politico e pubblico. Qui più che il padre a parlare è il personaggio che vuole attraverso il suo ‘potere’ paradossalmente non solo proteggere il figlio, ma screditare, per vie traverse, e senza neanche tanti giri di parole, la ragazza, oggetto dei giochi dei 4 imputati”.

A suo avviso, si è perso forse il confine tra la vittima ed il carnefice, visto che fino a prova contraria, non si può sapere se quell’atto è avvenuto o meno? Soprattutto non si rischia di banalizzare anche un altro comportamento scorretto messo in campo dai 4 giovani, ossia la diffusione del video ‘hot’ sui social? Giacché afferma urlando ‘un gruppo che ride, ragazzi di 19 anni che si stanno divertendo, che sono in mutande e saltellano col pisello così perché sono quattro co***oni, non quattro stupratori“

“Facile dire ‘sono quattro co***oni, non quattro stupratori“, o ancora, la ragazza è consenziente, in quanto dal video si vedono 4 ragazzi che ‘saltellano col pisello in mano e ridono’. Peccato che se la ragazza è ubriaca, come pare, e loro stessi hanno bevuto, la lucidità degli stessi attori viene meno, il ridere non è sinonimo di consensualità, ma di non lucidità.

Poi siamo certi che anche se la ragazza fosse stata consenziente avrebbe permesso la ripresa e soprattutto la diffusione di tale video mentre fa del sesso con 4 ragazzi? Non credo che questo video, come dice Grillo, ripetutamente possa essere usato come prova a discolpa dei ragazzi, ma anzi il contrario, pur non ci fosse lo stupro, ed è comunque tutto da dimostrare, certamente potrebbe esserci l’accusa di revenge porn, in fin dei conti il filmato è girato ovunque come se la ragazza fosse un trofeo“.

Non si rischia, inoltre, una spiacevole generalizzazione relativamente anche ai tempi in cui a detta di Grillo una donna dovrebbe denunciare uno stupro, egli sostiene infervorandosi: “Una persona che viene stuprata la mattina, al pomeriggio va in kitesurf e dopo otto giorni fa la denuncia, vi è sembrato strano. Bene, è strano”.

Guardi se poi analizziamo la frase sui tempi in cui una donna dovrebbe a detta di Grillo denunciare uno stupro, si comprende proprio la pochezza dell’intervento, ad oggi la legge (art 609-septies c.p) prevede che lo stupro o altra violenza sessuale siano perseguiti solo dopo che la vittima abbia presentato querela di parte. Per presentare tale querela la vittima ha a disposizione un anno, E NON 8 gg, dalla data del reato. Oltre la scadenza dell’anno, il reato non è perseguibile. Poi chi si occupa di violenza ai danni delle donne ben sa che purtroppo ci sono donne che hanno bisogno di anni per riconoscere a se stesse, e poi ad un magistrato, di essere state vittime di un abuso sessuale, di una violenza. Per metabolizzare prima e denunciare dopo ci va tempo, ricordiamoci anche ‘ i sensi di colpa’ che spesso accompagnano la vittima per ‘essersi fidata’. In questo caso poi vi è l’aggravante dell’essere ubriaca, è emerso che la ragazza, e nessuno dei 4 lo nega aveva bevuto molto, vuoi perché lo avesse deciso vuoi perché costretta, anche questo non spetta a noi stabilirlo, sta di fatto che come può dire con certezza Grillo che fosse consenziente se non era lucida? Credo emerga dunque la mia personale posizione su tale video, del tutto fuori luogo

La ringrazio come donna e a nome delle donne per queste precisazioni davvero importanti, perché non le nego, che il video mi aveva indispettito non poco specie sulla questione del tempo, gli 8 gg, che a detta di Grillo erano parsi eccessivi per sporgere denuncia e che quindi di default dimostravano già la non colpevolezza dei 4 ragazzi.

IOAPRO: l’Avv Bissacco pro riaperture, i Dpcm sono anticostituzionali

Cambiando, ora, completamente argomento mi piacerebbe confrontarmi con lei su un altro tema molto sentito, dato il periodo epidemiologico in corso, che è quello delle riaperture. Taluni lavoratori in primis ristoratori si sono uniti dando vita ad un gruppo ‘IOAPRO’ che dal 26 aprile ha deciso, attraverso la costituzione di un proprio Governo ‘ombra’, di distaccarsi dai vari dpcm e di aprire a prescindere. La loro è una disobbedienza pacifica, l’unico scopo che si prefiggono è quello di poter lavorare e dunque lo fanno in nome della sopravvivenza dei loro locali e delle loro famiglie. Si tratta lo ricordiamo di attività messe duramente alla prova dai vari Dpcm restrittivi che si sono succeduti negli ultimi 24 mesi. Non hanno mai pagato una multa, si stanno facendo seguire da un pool di avvocati, in quanto ritengono i vari dpcm anticostituzionali. Cosa ci può dire al riguardo?

Concordo con la loro tesi, se si è in zona gialla ed i dati lo consentono è giusto riaprire con le dovute norme anticovid, distanziamento, mascherine, disinfettanti. L’economia non può essere messa al collasso, e non si può pensare, dato anche il clima ancora freddo, di poter cenare solo all’aperto.

Già il pranzo, qualora piovesse, potrebbe essere un problema, figuriamoci con le basse temperature attuali, la cena. Inoltre non dimentichiamo che il 46% dei locali non ha un dehors, dunque molti continueranno a non poter lavorare. Quanto è stato concesso dal Governo per le zone gialle è un semplice ‘contentino’. I ristori sono stati del tutto insufficienti a dispetto di altre nazioni ove questi sono arrivati precisi e anche cospicui.  

Il Dpcm poi è davvero anticostituzionale, hanno ragione i lavoratori a non pagare le multe, io anche non la pagherei, a dirle il vero, in quanto se non viene convertito in legge entro 60 gg vi è la perdita di efficacia del testo. Non mi pare che nessun Dpcm sia stato convertito in legge ed inoltre violano il diritto al Lavoro, art 4, ed alla libertà personale che è inviolabile, art 13, che fanno parte della nostra costituzione. Glieli rammento il primo sostiene che: La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto, Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. Il secondo, l’art 13 appunto, cita : “La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa alcuna forma di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell’autorità giudiziaria”.

Ma poi il problema della diffusione repentina dei contagi stava davvero nelle scuole, nelle palestre e nei ristoranti o forse era più corretto cercarlo altrove come nei mezzi pubblici affollati. Non pensano, quanti hanno optato per chiudere tutti questi settori, che sui mezzi pubblici ci si possa contagiare maggiormente rispetto a stare comodamente seduti al proprio tavolo in un ristorante a debita distanza dagli altri tavoli?

Io sono per le riaperture con cognizione e buon senso, ma certamente per le riaperture, anche perché il rischio è che la politica del terrore che spesso in Tv continua ad attuarsi non porti più da nessuna parte, anzi esagiti gli animi di chi davvero non ha più di che vivere.

Green pass e vaccini: ma il diritto alla salute?

Dunque cosa ne pensa del green pass, che permetterà di sposarti tra le regioni di colore diverso, molti si dicono contrari in quanto lesivo nuovamente della libertà personale, altri dicono che è assurdo imporre il vaccino se la copertura ancora non è totale, altri ancora lamentano i costi eccessivi dei tamponi, che per giunta hanno solo una durata di 48 ore. Lei cosa ne pensa, si arriverà, continuando di questo passo all’imposizione del vaccino per tutti, affinché non si rischi di essere tagliati fuori dai vari locali, o regioni?

Guardi difficile si possa arrivare a tanto, qui entra in campo il diritto alla salute oltre a quello della libertà personale, nessuno può impormi di vaccinarmi, deve restare una scelta. Art 32 cita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge” E fare il vaccino al momento non è una legge, ma una scelta.Poi se per aprire le attività al momento si deve passare dal fare il tampone sono anche disposto a farlo, se è il male minore per fare ripartire l’economia. Ma anche qui è il mio parere personale, resta valido il diritto alla salute“.

Grazie molte Avv Bissacco per il tempo dedicatomi su temi così importanti e sentiti, siamo certi che i nostri lettori e quanti hanno deciso di aderire a IOAPRO apprezzeranno le sue specifiche, sentendosi, forse, anche sollevati.

Grazie a lei Dott.ssa Venditti per il piacevole confronto e a ‘Il Valore Italiano’ per avermi permesso di esprimere la mia opinione.

Erica Venditti

Erica Venditti, classe 1981, dal 2015 giornalista pubblicista. Dall'aprile 2012 ho conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Ricerca Sociale Comparata presso l’Università degli studi di Torino. Sono cofondatrice del sito internet www.pensionipertutti.it sul quale mi occupo quotidianamente di previdenza.

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