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L’architettura delle scelte: cos’è perché è importante conoscerla

Pensate che le vostre scelte non siano influenzate da qualcuno? Non è così.

Fin da bambini ogni nostra scelta è influenzata dall’educazione che ci viene insegnata o imposta, a seconda dei casi. Ad un bimbo non verrà mai proposto cibo dannoso o alcol, lo si porta a mangiare ciò che deve togliendo il resto dalla sua vista, lontano da dove possa prenderlo. Gli si impone una scelta; con gli adulti non funziona così ma c’è un altro modo per portarli verso un’azione piuttosto che un’altra.

Funziona così

L’architettura delle scelte dimostra che con un piccolo pungolo, una spinta, siamo indotti a prendere una decisione piuttosto che un’altra e non è così difficile far sì che accada, basta il “pungolo” giusto. Funziona da sempre ed i politici hanno utilizzato questo metodo per indirizzare verso un’idea, un voto, calcolando, usando dati statistici ed indirizzando l’individuo, quindi il popolo, a fare una scelta piuttosto che un’altra, centrando l’obiettivo con una precisione impressionante.

È sempre stato tutto calcolato, frutto di una strategia ben precisa che ad ora sappiamo essere un modo architettonico per raggiungere qualsiasi proposito.

Anche noi siamo ogni giorno indirizzati verso una scelta piuttosto che un’altra senza che ce ne possiamo accorgere. Un esempio: andiamo al supermercato e la merce è esposta sugli scaffali in modo che possiamo essere attratti maggiormente da un articolo piuttosto che un altro ed il percorso che ci viene gentilmente imposto ci porterà a passare davanti ad un prodotto per indurci ad acquistarlo, spingendo un nuovo alimento e portandoci ad una scelta non totalmente nostra ma chiaramente pilotata.

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(Unsplash)

Quando nasce l’architettura delle scelte

L’economista Richard Thaler e il giurista Cass Sunstein ebbero un’idea geniale e ne scrissero pure un libro: ‘The nudge, l’architettura delle scelte‘. In questo libro viene spiegato come, attraverso un pungolo, the nudge appunto, si portino le persone senza alcuna distinzione a prendere decisioni in un senso piuttosto che in un altro. Attraverso una “spinta gentile“, come la chiamano loro, cioè mettendo ognuno nella situazione di pensare che la scelta sia dettata esclusivamente dalla propria volontà.


L’applicazione dell’architettura delle scelte è illimitata, non esiste campo in cui non si possa applicare: dal traffico cittadino alle diete, il mercato finanziario, l’acquisto di un qualsiasi bene, lo smaltimento dei rifiuti, qualsiasi ambito può essere soggetto all’architettura delle scelte perché ogni giorno tutti noi scegliamo opzioni precise rispetto a molte altre pensando di usare solo la nostra volontà.

Può sembrare una pratica terribile e pericolosa, ed in parte lo è, ma se alla base ci sono ideali positivi, allora le scelte di tutti porteranno ad una vita migliore. Così funziona sulle campagne di prevenzione all’uso delle droghe, dell’alcol o riguardo l’acquisto di cibi sani o se si aiutano le persone a diventare buoni cittadini, a donare gli organi oppure ad aiutare il prossimo ed essere felici.

Si possono sollevare critiche etiche e morali sull’architettura delle scelte perché è evidente che ciò che si intende per spinta gentile può sembrare una sorta di manipolazione, ma è innegabile che si potrebbe guardare la cosa attraverso un altro punto di vista, quello di sapere che ogni scelta che facciamo non è unicamente frutto della nostra volontà e per questo usare maggior attenzione riguardo ogni informazione che ci possa influenzare.

Meglio averne la consapevolezza o continuare a fare scelte spinte dall’esterno senza averne il minimo sospetto?

Cristina Baron

Nata a Brescia, a 18 anni mi sono trasferita a Londra per un periodo. Al ritorno ho conseguito a Milano la laurea in Scienze Politiche con indirizzo internazionale pubblicistico. Vivo a Torino da 30 anni ed ho un figlio. Mi sono sempre occupata di scrittura anche ricoprendo ruoli imprenditoriali. Ho scritto e pubblicato due romanzi e ne ho altri nel cassetto. Il mio lavoro, la mia vita sono da sempre accompagnati da incessante curiosità ed inguaribile passione.

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