L’Istat diffonde la stima provvisoria su occupati e disoccupati di dicembre 2019 e conferma nel secondo semestre dello scorso anno un’andamento dell’occupazione altalenante: dopo due mesi di crescita il mese di dicembre ha registrato un calo sia del numero di occupati sia del tasso di occupazione.
Tornano a calare gli occupati, che a dicembre segnano una diminuzione di 75 mila unità, dopo due mesi di crescita. La flessione riguarda soprattutto gli uomini e le classi d’età centrali, così come i dipendenti che tornano a diminuire dopo quattro mesi di espansione; mentre i lavoratori autonomi raggiungono il livello minimo storico dal 1977: in Italia gli indipendenti sono 5 milioni e 255 mila.
Il tasso di disoccupazione in Italia risulta stabile al 9,8%, lo stesso livello già registrato a novembre. Il numero delle persone in cerca di lavoro segna un “lieve” aumento su base mensile (+2mila). Mentre i dipendenti a termine, i cosiddetti precari, a dicembre registrano un aumento di 17 mila unità rispetto a novembre, arrivando a toccare 3 milioni 123 mila, quota che rappresenta il nuovo massimo storico. Resta invariato, rispetto al mese precedente, anche il tasso di disoccupazione giovanile (15-24enni), che si attesta al 28,9%.
Gli andamenti trimestrali e tendenziali confermano nel complesso la crescita dell’occupazione e la diminuzione sia della disoccupazione sia dell’inattività.
Intanto ieri Fmi, il Fondo Monetario Internazionale, ha stimato la crescita per l’Italia a intorno allo 0,5% per il 2020, la più bassa tra tutti i Paesi dell’Unione europea.
Carlo Saccomando .