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Libertà di stampa: troppi giornalisti nel mirino

Roma. Oggi 3 maggio è La Giornata mondiale della libertà di stampa. La ricorrenza è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel dicembre 1993.

La giornata rappresenta l’occasione per promuovere azioni finalizzate a difendere la libertà della stampa, ma è anche un’opportunità per valutare la situazione della libertà di stampa nel mondo; è una giornata destinata a richiamare l’attenzione, allertare e sensibilizzare il pubblico, stimolare dibattiti tra i professionisti dei media, oltre a essere una giornata commemorativa, per ricordare i giornalisti che hanno perso la vita nell’esercizio della professione.

Tra le tante voci che si sono alzate oggi vi è quella autorevole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che le può rappresentare tutte. Mattarella ha detto “l’informazione è il termometro della salute di un paese. Insieme al valore democratico della libertà di stampa occorre anche fare memoria dei giornalisti uccisi dalla mafia e dal terrorismo: sono troppi i cronisti uccisi, testimoni di verità attraverso parole e immagini. Sono testimoni spesso scomodi per i poteri costituiti che hanno dato voce al pluralismo della società senza il quale saremmo tutti più poveri e meno liberi. Solo nel 2021 i giornalisti che hanno pagato con la vita il servizio di informazione sono stati 24; quasi 500 quelli imprigionati. Sono numeri che tragicamente potrebbero salire a causa della guerra in Ucraina. Su questo aspetto la comunità internazionale deve prestare un’attenzione particolare.
Ricordiamo che il Consiglio d’Europa a favore della libertà della stampa e dell’informazione è basata sull’articolo 10 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, che riconosce tale diritto fondamentale come la pietra angolare della democrazia. L’Organizzazione conduce attività di cooperazione per aiutare i paesi a elaborare testi normativi e contribuire a instaurare pratiche conformi alle norme europee. Ha in particolare istituito un gruppo di specialisti internazionali incaricato di trattare le questioni relative alla libertà di espressione e di informazione in tempo di crisi. Le trasformazioni della società dell’informazione pongono il Consiglio d’Europa dinanzi alla sfida di difendere e mantenere i propri principi fondamentali nelle nuove realtà, tra le quali spicca Internet.

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