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M5s, Conte risponde a tribunale: “mia leadership non dipende da carte bollate”

I giudici civili: delibere inefficaci per gravi vizi

Nuovo terremoto nel Movimento 5 stelle, già dilaniato dallo scontro tra il presidente Giuseppe Conte e l’ex capo politico Luigi Di Maio. Il tribunale di Napoli ha infatti sospeso, in via cautelare, le due delibere del 3 e 5 agosto scorso: l’approvazione del nuovo statuto del Movimento ed la nomina a presidente di Giuseppe Conte. La settima sezione civile del tribunale partenopeo ha così accolto il ricorso presentato nell’ottobre scorso da alcuni attivisti del Movimento.

Delibere inefficaci per gravi vizi

Con questa ordinanza vengono resi quindi inefficaci i 2 provvedimenti “per gravi vizi nel processo decisionale“. In particolare, il tribunale fa riferimento all’esclusione dalle procedure di votazione di quasi un terzo degli iscritti al Movimento, cosa che avrebbe impedito il raggiungimento del quorum previsto.

Come si legge alle pagine 7 e 8 dell’ordinanza: “le delibere impugnate dell’ASSOCIAZIONE MOVIMENTO 5 STELLE con cui è stato modificato il suo statuto e subito dopo nominata la neonata figura di presidente vanno sospese in attesa dell’esito del giudizio di merito“. Di fatto quindi, al momento e in attesa di sviluppi, Giuseppe Conte non è più il presidente del Movimento 5 stelle.

Né esistono i vicepresidenti e il comitato dei garanti da cui due giorni fa si è dimesso Luigi Di Maio. Tutto dovrebbe quindi tornare nelle mani del reggente Vito Crimi cui probabilmente spetterà il compito di trovare una soluzione provvisoria.

Conte: “Mia leadership non dipende da carte bollate”

L’ex premier ha subito convocato nella sua abitazione romana il senatore Vito Crimi, reggente del Movimento prima della sua nomina a presidente nell’agosto scorso. “La mia leadership nel M5S si basa sulla profonda condivisione di principi e valori. È il legame politico, prima che giuridico, quindi non dipende dalle carte bollate. E lo dico consapevole di essere anche un avvocato”, ha detto Conte parlando con i cronisti. E Vito Crimi ha annunciato che si troverà subito la soluzione: “Si procederà a una nuova votazione secondo le indicazioni del giudice di Napoli”, ha spiegato l’ex reggente.

Conte a Di Maio: “No a guerre di logoramento interne”

Proprio oggi, in una intervista a La Stampa, prima quindi della decisione del tribunale di Napoli, l’ex presidente del Consiglio è tornato a parlare dello scontro con Luigi Di Maio. Conte ha spiegato che “la possibilità di discutere progetti e idee e di elaborare proposte anche nella varietà di opinioni è per noi fondamentale“, ma questo non significa “palesare correnti“, né permettere “guerre di logoramento interno“. Alla domanda se Di Maio dovrebbe dimettersi da ministro degli esteri, Conte ha risposto: “nel nostro orizzonte non ci sono rimpasti o discussioni sulle caselle di governo“.

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Emanuele Iacusso

Classe 1971, studi di filosofia, giornalista professionista. Si occupa da 20 anni di politica, come assiduo frequentatore di Palazzi romani. Ha lavorato lungamente in radio e in televisione, presso importanti network nazionali. Tra le passioni i motori, l'astronomia e lo sport.

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