• 11 Ottobre 2024
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Marimo, l’alga palla giapponese che spopola nelle dimore italiane

Una delle piante d’appartamento più desiderate ad oggi, anche in Italia, è il Marimo, più comunemente denominato “alga palla” e scientificamente nota col nome di Cladophora o Aegagropila linnaei. Cresce soprattutto in Giappone, ma anche in luoghi come in alcuni laghi in Australia, Estonia, Scozia, Islanda e Nord America.

La parola Marimo deriva dal giapponese “Mari”, che significa “palla rimbalzante”, e da “Mo”, che indica tutto ciò che vive in acqua. E infatti si tratta di un’alga caratterizzata da una forma sferica che vive in acqua.

Quest’alga può vivere fino a 200 anni ed è diventata tesoro naturale in Giappone. Inoltre alle sue spalle sembra vi sia una leggenda riguardante due giovani innamorati, da qui è stata considerata una pianta portafortuna, di buon auspicio nel regalarla in quanto portatrice di felicità, amore e prosperità.

Gli appassionati sostengono che sia molto semplice occuparsi di quest’alga, perché non necessita di cure particolari e non prende nemmeno molto spazio, le occorrerà un vaso di vetro ed un cambio d’acqua ogni 10-15 giorni. Ma vi sono comunque alcune regole che gli esperti suggeriscono di seguire affinché questa viva al meglio.

La leggenda del Marimo

Dietro il Marimo vi è una leggenda, che per molti sembra quasi ricordare la famosa tragedia di Shakespeare, “Romeo e Giulietta”. Questa narra di due giovani innamorati, secondo alcuni racconti si trattava della figlia del capo villaggio e di un cacciatore, che si rifugiarono nella foresta per fuggire dalle rispettive famiglie che ostacolavano il loro amore.

I due giovani, essendo ricercati, si trovarono sulla sponda del lago Akan, in Giappone – luogo in cui quest’alga è stata scoperta per la prima volta nel 1898 – e, piuttosto che restare separati, scelsero di morire insieme negli abissi di quel lago. Fu così che i loro spiriti si trasformarono nelle rare sfere di Marimo come simbolo dell’amore eterno.

Molti però sostengono che, in realtà, quest’alga sia una manifestazione dello spirito della natura e che questi racconti nacquero solo in seguito al festival del Marimo, che si svolge annualmente in autunno (dal 1950), per una durata di tre giorni, e che serve a far riflettere le persone sulla tematica della protezione ambientale.

I giapponesi, durante questo festival, sono soliti donare al lago Akan i Marimo che hanno custodito all’interno delle loro dimore per onorarlo e proteggerlo.

Marimo

Marimo: cura, rimedi e consigli

Il Marimo, o alga palla, vive pacifica e serena e non necessita di grandi attenzioni. Tutto ciò che occorre è mettere l’alga in un barattolo di vetro o in un acquario di acqua dolce con della semplice acqua del rubinetto (anche se molti suggeriscono di lasciar riposare l’acqua uno o due giorni per eliminare il cloro), chiuderla con un tappo di sughero o di alluminio e trovarle un posto con un po’ di luce, purché questa non sia diretta.

Quest’alga non cresce molto, si stima un 5 mm all’anno, e può raggiungere un diametro di 30 cm al massimo.

Gli esperti suggeriscono alcune raccomandazioni per mantenere al meglio il Marimo:

  • L’acqua va cambiata ogni 10-15 giorni, lavando il barattolo di vetro e le eventuali pietroline che si vogliono mettere al suo interno solo con l’acqua, niente sapone o disinfettanti, in modo da eliminare le impurità ed eventuali depositi di calcare;
  • Al cambio dell’acqua, l’alga palla andrà strizzata delicatamente prima di rimetterla dentro il barattolo, in modo da togliere le impurità e le parti necrotiche. Le si potrà inoltre ridare una forma sferica all’occorrenza, appallottolandola con le mani;
  • Ogni tanto è possibile aggiungere un po’ di acqua gassata, in modo che possa trasformare l’anidride carbonica in ossigeno (ma è bene non esagerare);
  • Molti prediligono la chiusura del barattolo con un tappo in alluminio, perché sostengono che con il sughero a contatto con l’acqua potrebbe esserci il rischio di ritrovare della muffa;
  • Molta attenzione andrà all’esposizione della luce del sole, non deve essere diretta perché si rischia un riscaldamento dell’acqua ed il Marimo potrebbe prendere una colorazione giallo/grigiastra;
  • In caso di acquario, il Marimo fornisce ossigeno ai pesci, combatte la crescita delle specie di alghe più infestanti e pare essere un ottimo alleato dei gamberetti d’acqua dolce (che le potrebbero utilizzare come nascondiglio) e dei pesci combattenti (che tendono ad ignorarli).

Secondo gli esperti, talvolta il Marimo potrebbe dividersi in due parti oppure aprirsi. In questo caso essi consigliano di non preoccuparsi, di armarsi di ago e filo di nylon e ricucirlo con pazienza, per poi riappallottolarlo con le mani. Se invece sull’alga palla compare una protuberanza, in quel caso avviene una naturale riproduzione della stessa.

Invece, se l’alga non stesse bene e diventasse di un colore marrone, basterà prenderla e strizzarla sotto l’acqua corrente fino ad eliminare le parti marroni. Cambiando poi l’acqua e posizionando il barattolo in un posto diverso e più luminoso.

Durante il giorno il Marimo compie la fotosintesi, libera ossigeno e può salire in superficie per alcune ore, roteando leggermente su se stesso; questa viene chiamata danza del Marimo.

Marimo

Conclusioni

Il Marimo, o alga palla, negli ultimi anni ha conquistato anche l’Occidente e sempre più persone sembrano acquistarlo per tenerlo in casa o per regalarlo.

Complici della sua popolarità sembrano essere il suo aspetto (sembra un soffice batuffolo verde) ed il fatto che non necessita di eccessive cure. Inoltre si tratta di un’alga veramente resistente, economica e che non occupa molto spazio.

Le uniche cose importanti da ricordarsi sono il cambio dell’acqua, che deve avvenire ogni 10-15 giorni, ed evitare un’esposizione diretta al sole.

Semplicemente adatta anche a chi non ha il pollice verde, inoltre in questo modo si potrà trasformare un semplice barattolo di vetro in un originale oggetto decorativo per il proprio arredamento di casa o di lavoro.

Valeria Glaray

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Valeria Glaray

Laureata in Servizio Sociale ed iscritta alla sezione B dell’Albo degli Assistenti Sociali della Regione Piemonte. Ha un particolare interesse per gli argomenti relativi alla psicologia motivazionale e per le pratiche terapeutiche di medicina complementare ed alternativa. Amante degli animali e della natura.

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